FORMIA – Gli arresti operati lo scorso maggio dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza, che per conto del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale antimafia Corrado Fasanelli, avevano sgominato un’altra, l’ennesima associazione a delinquere specializzata nel traffico e spaccio nel sud pontino di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, hanno raggiunto un primo risultato operativo. Nelle ultime ore il Tribunale di Roma, su richiesta della Questura di Latina, ha emesso la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno per un periodo di tre anni, nei confronti di Italo Ausiello, il 59enne originario di Cuneo e da anni residente a Formia attualmente agli arresti domiciliari in quanto ritenuto a capo di un’associazione a delinquere smantellata dall’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Roma Francesco Patrone.
La misura cautelare
La misura della sorveglianza speciale nei confronti di Ausiello si è resa necessaria in quanto l’uomo avrebbe continuato a delinquere nonostante già destinatario di un avviso orale. In quest’ottica i giudici di piazzale Clodio, su proposta – come detto – del Questore di Latina Raffaele Gargiulo e concordando con le richieste formulate dalla Questura di Latina, hanno deciso di imporre la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per Ausiello. L’uomo avrà l’obbligo di soggiorno nel Comune di Formia per un periodo di tre anni e con l’ingiunzione di rientrare a casa entro le 21 e di non uscire prima delle 6.30 del mattino. Lo scorso maggio – come si ricorderà- erano stati coinvolti nell’inchiesta congiunta di Polizia e Guardia di Finanza, oltre ad Ausiello, la moglie, Carmina Fustolo, di 56 anni, e ulteriori 12 persone. Secondo gli inquirenti avrebbero fatto parte di un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio, tentato omicidio, sequestro di persona a scopo di estorsione, estorsione nonché detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo.
L’operazione della DDA
Per tutti è stato già disposto il giudizio immediato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Francesco Patrone, lo stesso magistrato che, su richiesta del sostituto procuratore della Dda di Roma, Corrado Fasanelli, emise le misure restrittive. Gli arresti furono l’epilogo di una lunga indagine, svolta tra il 2019 e il 2020 dal Commissariato di Polizia e dal Gruppo della Guardia di Finanza di Formia, che avevano scoperto una strutturata e pericolosa organizzazione criminale, dedita al traffico di consistenti quantitativi di cocaina a Formia. L’indagine prese l’avvio da due arresti eseguiti separatamente dal Commissariato Polizia e dai Finanzieri di Formia nel 2019, rispettivamente di un soggetto campano sorpreso a cedere una dose di cocaina ad un assuntore e di un soggetto, poi risultato tra i promotori dell’associazione a delinquere, Italo Ausiello, trovato in possesso di 116 grammi di cocaina e di circa 16mila euro in contanti.
Nel corso dell’indagine, è emerso che Ausiello e sua moglie, sorella di Salvatore Fustolo, che fu arrestato per la detenzione di circa tre chili di droga, erano titolari di un minimarket, utilizzato come punto di spaccio, ubicato al centro di Formia e nei pressi di alcuni istituti scolastici, dell’Ospedale “Dono Svizzero” e non molto lontano dai luoghi della movida formiana frequentata da giovani che pertanto erano dei potenziali clienti.