“Il Covid 19 ha bloccato quell’attività imprenditoriale? Poco importa. La pandemia ha colpito un po’ tutti del settore nel porto commerciale di Gaeta”. Il Tar del Lazio con due sentenze ha respinto un ricorso dell’impresa portuale “Giuseppe Amoruso” di Salerno che aveva impugnato il decreto dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro settentrionale con cui era stata revocata l’autorizzazione, della durata di quattro anni, per effettuare la movimentazioni delle merci sulle banchine del “Salvo D’Acquisto”.
I giudici amministrativi hanno respinto le istanze dei legali della società campana contro “sfratto” dal porto commerciale di Gaeta. In effetti l’ex Autorità portuale nell’ottobre 2020, nel vivo dell’emergenza pandemica, aveva fatto rilevare come la “la società, malgrado quanto assunto nel proprio piano operativo, non avesse dato inizio ad alcuna attività, né tanto meno ha dato seguito alle asserite ‘necessarie attività preparatorie’ . La revoca della concessione per l’impresa di Salerno, in effetti, era stata motivata dalla mancata assunzione di un addetto per 5 mesi e per la mancata dotazione di macchinari utili all’attività portuale. La difesa aveva chiamato in causa la pandemia ma per il Tar ciò non è stato vero: l’inattività della società Amoruso a Gaeta è stato risalente rispetto all’emergere e al diffondersi del coronavirus che non può essere considerato un alibi per giustificare una chiara paralisi imprenditoriale. E sarebbe stato lo stesso gruppo imprenditoriale campano a prevedere l’azzeramento del traffico “anche per il corrente anno (2020) e la riduzione ulteriore dei quantitativi previsti per il 2021 e 2022 con la previsione di traffico complessivo per il periodo 2019-2022 pari ad appena 48.000 tonnellate complessive, a fronte delle 380.000 previste nel piano operativo”.
Il Tar ha accolto l’’istanza dell’Asdp secondo la quale il motivo principale della revoca “vada ravvisato in una più radicale situazione di totale inattività, contrassegnata dall’assoluta assenza dell’impresa nello scalo di Gaeta, iniziata prima dell’emergenza pandemica e successivamente protrattasi, con grave detrimento dell’interesse pubblico (…). La società ricorrente già prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria aveva comunicato, nella nota del 13 gennaio 2020, di prevedere, per causa di forza maggiore dovuta alla sfavorevole congiuntura economica mondiale, una forte rideterminazione al ribasso delle stime sui propri traffici portuali in Gaeta. Ciò testimonia, come argomentato dall’ente pubblico intimato, una situazione di risalente sostanziale incapacità o disinteresse nel gestire le operazioni portuali, che prescinde dalle dinamiche innescate dalla pandemia da Covid-19”. E invece nel porto commerciale di Gaeta, nonostante l’emergenza pandemica, si era registrato il contrato: i dati dei traffico relativi al porto di Gaeta negli anni 2020 e 2021, hanno attestato “addirittura l’esistenza di un incremento dei volumi” a dispetto del Coronavirus.