FORMIA – Il Comitato Incolumità stradale degli Abitanti di Formia, col suo rappresentante Gaetano Quercia, già assessore alla P.M. e alla viabilità della città di Formia, ritorna sulla questione viabilità cittadina, firmando un’accalorata nota a riguardo. La nuova riflessione – che esemplifica in una frase “Formia muore di traffico e trascina nel suo abbraccio mortale l’intero sud pontino” – nasce per due ordini di motivi: il primo la paralisi denunciata nella giornata di ieri da automobilisti sopraffatti da code chilometriche (nella mattinata è rimasta chiusa via Vitruvio per consentire la “Marcia dell Pace” dei piccoli studenti dell’Istituto comprensivo “Dante Alighieri” e, essendo giovedì, c’era la congestione generalmente legata allo svolgimento del mercato settimanale in via Olivastro Spaventola); il secondo l’avvicinarsi delle festività e della stagione estiva, che – solitamente – implicano un aumento del traffico viario. L’occasione, inoltre, lo porta a ricordare anche lo stato dissestato delle strade di Formia, riconducendo a questo stato delle cose, non solo danni alle vetture, ma anche la causa di taluni incidenti.
“Ormai è un dato incontrovertibile, quasi una sorta d’ineluttabile destino, talmente acquisito nel comune sentire dei formiani al punto da lasciarli quasi del tutto indifferenti, se non anche sarcastici, per quanto si sentano sfiduciati, disillusi e rassegnati. Ormai si è perso il conto del tributo d’ incidenti (di cui, purtroppo, anche alcuni mortali) che a ritmo quotidiano si verificano sulle dissestate-spesso con veri crateri nell’asfalto- ed insicure strade per scarsa illuminazione, deficitaria segnaletica, insufficiente cura arborea dell’intero sud pontino. Come pure non si conta più il tempo della qualità della nostra vita dilapidato in mezzo ad un traffico infernale nel centro città, a volte attraversato da tir diretti al Mof o addirittura a Civitavecchia, pur di non pagare il pedaggio” – scrive Quercia in una nota.
Così si Quercia si interroga: “Che altro aggiungere, poi, per quanto afferisce alla salute di tanti concittadini che a causa del tossico, continuo inquinamento si ritrovano a lottare con gravi, a volte mortali, patologie respiratorie? E quanto servirebbe, poi, dilungarsi, tanto è scontato, disquisire sui penalizzanti, pesanti danni economici che questa viabilità, così precaria e temporalmente spesso insostenibile, riverbera sul commercio e sul turismo?”.
“L’elenco degli errori commessi e delle occasioni sprecate è sotto gli occhi di tutti: non c’è nessun rappresentante politico e nessun tecnico degli ultimi decenni che in quota parte, ancorché con diversa gradualità, possa chiamarsi fuori dalle diffuse responsabilità. A tal proposito, solo per rimarcare alcune tra le più evidenti criticità o macroscopici ritardi, non si può non partire della ormai ‘innominabile Pedemontana’, per continuare, tanto per gradire, parlando di rotonde: dell’unicum mondiale di una rotonda con semaforo, di una rotonda parabolica e di una rotondina, a mo’ di giostrina, a largo Paone” – ricorda, proseguendo.
“Sulla pericolosità degli incroci di via Spaventola, Acqualonga, Pietra Erta, Vendicio, Canzatora, via Cassio ( tanto per citarne alcuni) o di viabilità, tipo via Unità d’Italia o via Fosso degli ulivi; non occorre sprecare tempo, è più che sufficiente rileggere i fiumi di verbali redatti delle varie forze dell’ordine, qualche volta anche con constatazione di decessi. Per non parlare dei colpevoli ritardi nel ricollegare dopo anni comunque, a prescindere dal ponte Tallini, il centro città con il porto ed ancora nel sistemare i viadotti del lungomare via Unità d’Italia, di cui quello di fronte all’ospedale scandalosamente ha un restringimento di carreggiata a causa di due piloni gravemente ammalorati! Che dire poi dell’ennesimo piano del traffico, profumatamente pagato dai formiani, che ammufisce nei cassetti già dai tempi di Bartolomeo sindaco! Ma come è possibile che il senatore Fazzone da presidente della commissione lavori pubblici del Senato, così tanto attento alle sorti della sua Fondi e della sua Gaeta, pur continuando a mietere fior di consensi nella nostra città continui a non spendere nemmeno un minuto e nemmeno un centesimo per la nostra martoriata viabilità urbana ed extraurbana?” – scrive Gaetano Quercia.
E conclude, lanciando un appello : “E’ concepibile che i vari Salvini, Durigon, Ottaviani, Angiola,Stefanelli,Adinolfi,Calandrini, Forte,La Penna, Moscardelli (per alcuni allego le loro più esilaranti esternazioni in libertà), come novelli Totò alla fontana di Trevi, si ricordino che Formia esiste soltanto durante i periodi elettorali ? E’ scaduta da un pezzo l’ora per gli interventi necessari, espiate pubblicamente tutte le formiane responsabilità,mie comprese, a partire dalla insanabile ferita della litoranea, che tutta la politica ai superiori livelli si deve interrogare sulla totale disattenzione nei confronti del nostro territorio. Occorre che lor signori recuperino immediatamente il tempo perso con l’adozione di misure urgenti tese a tamponare le criticità più vistose sull’immediato e di impostare rapidamente e definitivamente un’accettabile soluzione integrale per la viabilità extraurbana dell’intero comprensorio”.