LATINA – Nel corso del Forum dell’Energia del Lazio, organizzato da Legambiente a Roma, è emerso che Latina si colloca tra i primi dieci comuni italiani per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con una particolare attenzione per la quantità di kW provenienti dal fotovoltaico. Durante l’evento, l’associazione ha presentato il “Dossier Energie Rinnovabili 2023 nel Lazio” e ha premiato i comuni e le esperienze migliori nella generazione di energia sostenibile.
I dati
Secondo i dati presentati, il 77,1% dell’energia prodotta nel Lazio proviene da fonti termoelettriche, il 12,7% da energia solare, il 9,1% da energia idroelettrica e l’1,1% da energia eolica. Per quanto riguarda i consumi, il 47% è destinato al settore dei servizi, il 31% ai consumi domestici, il 21% all’industria e il 2% all’agricoltura, per una domanda energetica complessiva regionale di 23 Terawattora.
I comuni che si distinguono per la produzione di energia fotovoltaica sono Montalto di Castro, che con 216.500 kW è il primo in Italia, Roma con 168.559 kW, Latina con 75.498 kW e Canino con 30.226 kW. Il comune di Fiano Romano è invece il primo in Lazio (e il sesto in Italia) per la diffusione di solare termico, con 328,3 mq/1.000 ab. La capitale, invece, è al primo posto a livello nazionale per la produzione di energia da biogas, ottenuta completamente dall’agricoltura.
Durante l’evento, sono stati anche premiati i migliori esempi di Comunità Energetiche Rinnovabili, tra cui la prima CER del Lazio, nata sull’isola pontina di Ventotene.
Il commento di Legambiente
Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, ha sottolineato come la generazione di energia da fonti rinnovabili sia la chiave della transizione ecologica, in grado di ridurre le emissioni climalteranti e di trasformare in modo positivo il paesaggio e i consumi.
“La generazione energetica da fonti rinnovabili è la chiave indiscutibile della transizione ecologica, in grado di abbattere emissioni climalteranti e trasformare positivamente il paesaggio e i consumi – ha sottolineato Scacchi – Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal e del passaggio alle fonti rinnovabili è necessario accelerare quanto mai nella diffusione di pannelli solari sui tetti e integrati nell’agricoltura, di aerogeneratori nei territori battuti dai venti, di dare gambe alle tante comunità energetiche che attendo regole chiare, di impianti geotermici, di tutte le altre fonti legate alle condizioni territoriali e alla rigenerazione delle materie nel ciclo dei rifiuti, con particolare riguardo al riciclo chimico ed al trattamento dell’organico, sapendo anche che la risorsa idroelettrica andrà sempre più in difficoltà di fronte all’epoca della siccità”.
“La Regione, il Ministero e le amministrazioni del territorio, oggi devono rendere più snelli i percorsi autorizzativi, di fronte ai quali si incagliano anche le migliori progettualità che poi corrono il rischio di essere autorizzate quando saranno ormai obsolete”, ha concluso Scacchi.