FONDI – “Ieri mattina, alla convocazione della Commissione Trasparenza, il Sindaco e gli esponenti della Maggioranza consiliare non si sono presentati, ma è stato puntualmente diffuso un comunicato stampa con cui Sindaco e Maggioranza danno a tutti, Comitato e Forze politiche di opposizione, lezioni di correttezza, accusando tutti di strumentalizzazione politica e divulgazione di informazioni false, prive di fondamento scientifico”. Non tarda la replica del “Comitato No al Forno Crematorio di Fondi” alla nota del sindaco Maschietto e la sua Maggioranza consiliare.
“In primo luogo, il ruolo della Commissione Trasparenza, la cui presidenza non a caso è affidata ad un membro dell’opposizione, è quello di chiarire e rendere noto alla cittadinanza criticità ed eventuali problemi riscontrati nell’esercizio di controllo dell’operato della Giunta e della Maggioranza. Poiché il Sindaco per radio e in ben due comunicati stampa ha fatto affermazioni che non trovano riscontro in atti concreti, avrebbe dovuto avere il dovere e il coraggio di presentarsi e rispondere pubblicamente in quella che è la sede opportuna, cioè in sala consiliare. In secondo luogo, all’accusa formulata di infondatezza scientifica delle argomentazioni relative alla salubrità di un’industria che con sentenza del Consiglio di Stato è stata equiparata ad un inceneritore, occorre ricordare che le prove scientifiche proclamate da Sindaco e Maggioranza sono quelle esposte in maniera autoreferenziale nel Progetto della Ditta aggiudicataria” – spiega il Comitato.
E concludono: “Parliamo, invece, di un fatto reale e incontestabile: a chi giova nella nostra città la presenza di un impianto crematorio di tale entità? A fronte di un modesto numero di richieste di cremazione, mediamente 50/55 all’anno su circa 350 defunti, si risponde con due forni crematori che hanno la capacità di eseguire 24 cremazioni al giorno, con un minimo di duemilacinquecento cremazioni all’anno, suscettibili di essere aumentate se il rientro /profitto dell’investimento non dovesse essere adeguato. Se tanti cittadini non accettano l’idea di un siffatto impianto di cremazione, situato in pieno centro abitato, accanto a luoghi altamente sensibili quali l’ospedale e tre istituti scolastici, frequentati da migliaia di bambini e ragazzi che in fase di crescita dovrebbero avere un ambiente altamente salubre, non è più ammissibile e tollerabile l’ostinazione e la protervia di chi si arroga il diritto di denigrare il resto del mondo sulla base di motivazioni lacunose e parziali, spacciate per verità assolute”.
Ma nel giro di poche ore, ecco che il medesimo Comitato scrive di nuovo alla stampa. Lo fa per aggiornare quanto espresso nella nota di risposta firmata in mattinata. La notizia che danno è che “è saltata anche in seconda convocazione la Commissione Consiliare Trasparenza prevista per questa mattina. L’ assenza di massa della maggioranza che sostiene il Sindaco Maschietto ha fatto mancare il numero legale e di fatto non ha permesso lo svolgimento dei lavori”.
L’accaduto ha scatenato la protesta del Comitato e dei Cittadini presenti che hanno affisso in Aula Consiliare manifesti di dissenso e sconcerto rispetto a questa discutibile scelta che ha privato tutti di una occasione di approfondimento e chiarezza sul progetto di realizzazione di un impianto di cremazione adiacente al Cimitero. Il Presidente del Comitato, Paolo De Bonis, negli stessi momenti si è recato presso il Protocollo per depositare le prime 2500 firme a sostegno della Petizione Popolare che chiede a Sindaco e Giunta la revoca degli atti amministrativi propedeutici alla realizzazione dell’opera.