FORMIA – “Questa notte un terribile incendio ha distrutto la Chiesa del Sacro Cuore di Maria al Villaggio Don Bosco a Formia. Al caro don Mariano Salpinone e a tutta la comunità parrocchiale il nostro abbraccio, la nostra preghiera. Forza! Il Signore non ci abbandona”. A parlare è Padre Maurizio Patriciello, pensando ad una comunità, e non solo, avvolta da incredulità e sconcerto.
Un’immagine, quella restituita alla città di Formia questa mattina, che ha gettato nello sconforto tutta la città e chiunque, e sono tanti, conosca la realtà vivace e solidale del Villaggio Don Bosco: la chiesa del Cuore Immacolato di Maria, il villaggio Don Bosco, lungo la via Appia, è stato parzialmente distrutta da un incendio divampato nella notte, intorno alle due. I tecnici sono a lavoro per capirne la causa, mentre non si fermano le reazioni dei fedeli e cittadini tutti, emotivamente sconvolti dalle tempistiche dell’accaduto che consegnano alla storia cittadina una chiesa avvolta dalle fiamme la notte tra il Venerdì Santo e il Sabato Santo che precedono la Pasqua.
Un momento drammatico che “sfida”, metaforicamente, il principio fondante della festività di Pasquale che i credenti chiamano anche “Festa della Speranza”, in quanto richiamo alla celebrazione della Resurrezione di Gesù che muore e torna con la Pasqua, donando per l’appunto la speranza della vita eterna. Lo stesso don Mariano Salpinone ha chiesto a tutti di ripartire con grande forza d’animo proprio dalla “speranza”, nella fattispecie iconicamente legata proprio alla Croce sull’altare che si è salvata dall’incendio. ” Dalle ceneri la vita. Ripartiremo” – ha detto don Mariano.
Sul posto è subito giunto l’Arcivescovo di Gaeta Monsignor Luigi Vari, mentre dalle comunità religiose legate alle chiese dei due Santi Patroni della città di Formia sono partite parole di solidarietà. “Siamo vicini alla comunità di Don Bosco che questa notte ha visto la sua chiesa distrutta da un brutto incendio. Sant’Erasmo dia loro la forza per affrontare il triste momento e rialzarsi al più presto possibile” – è quanto scritto sul profilo social da “Sant’Erasmo Patrono di Formia”.
“Piena vicinanza e solidarietà alla comunità di Don Bosco che questa notte ha visto un brutto incendio danneggiare la loro chiesa parrocchiale. San Giovanni li sostenga in questo triste momento” – sono le parole della comunità della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere di Mola.
Ma c’è anche la comunità di San Giovanni Battista di Monte San Biagio che non ha voluto far mancare il suo conforto: “Ci stringiamo con affetto e partecipiamo al dolore della Comunità della parrocchia Cuore Immacolato di Maria (don Bosco) di Formia con il loro parroco don Mariano. A causa di un vasto incendio dalle cause ancora ignote, la chiesa e la casa canonica sono inagibili. Non ci sono vittime, né feriti. Pregheremo stasera per la nostra chiesa sorella e organizzeremo delle attività a suo sostegno”.
“La chiesa e l’oratorio di Don Bosco sono un luogo di aggregazione non solo religiosa ma anche civile, culturale e ricreativa per Formia. Tutta la comunità cittadina, con in testa l’amministrazione comunale, intervengano rapidamente e con generosità per il ripristino integrale della struttura. Lo dobbiamo ai tanti, Salesiani in testa, che dal Dopoguerra in poi, hanno creato e animato un luogo così ricco di solidarietà” – ha riflettutto l’ex-sindaco di Formia Sandro Bartolomeo.
In effetti, la riflessione sul valore aggregativo di questa realtà è quella più diffusa: in tanti ripensano alla loro infanzia trascorsa tra catechismo, giochi e feste in quegli spazi.
“Un brutto risveglio per la comunità del Cuore Immacolato di Maria all’interno del Villagio Don Bosco di Formia. Un triste risveglio per tutti noi” – ha detto il consigliere regionale del Lazio, Cosmo Mitrano,e proseguendo: “Esprimo solidarietà e vicinanza al parroco don Mariano Salpinone, a tutti i fedeli che frequentano la chiesa in località Acquatraversa, parzialmente distrutta nella notte dalle fiamme sprigionate probabilmente da un corto circuito. Immagini che colpiscono profondamente così come le parole di don Mariano nell’apprendere che le fiamme hanno miracolosamente risparmiato il crocifisso dalla Croce tutto rinasce, ripartiamo dal crocifisso che è rimasto illeso”.
Così in un giorno che sembra una vigilia di Natale, meteorologicamente parlando, più che della Pasqua – alla luce del potente temporale e la conseguente grandinata che ha lasciato imbiancate tutte le superfici – le basse temperature consegnano Formia ad una gelo esteriore che fa il paio con quello interiore di cui il drammatico evento ha lasciato e lascerà traccia.
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