Il fatto non sussiste. Con questa formula il Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce ha archiviato l’unico procedimento penale che inseguiva l’ex amministratore unico della Formia Rifiuti Zero Raphael Rossi. Il manager torinese, ora alla guida delle municipalizzate dei rifiuti di Manfredonia e di Livorno, era accusato di peculato per aver utilizzato fondi della Frz per effettuare alcuni pagamenti in sede amministrativa finalizzati ad estinguere alcune contravvenzioni pecuniarie mosse dall’Asl nei confronti ed in danno dell’azienda a capitale interamente pubblico che si occupa, dal 2014, della raccolta dei rifiuti a Formia Formia.
Dopo quattro ore di camera di consigli, il Gup del Tribunale di Cassino è arrivato ad una conclusione: Raphael Rossi non deve essere processato semplicemente perchè pagando quelle sanzioni pecuniarie elevate dal competente ufficio dell’Asl non ha fatto altro che esercitare il compito societario per il quale il suo socio di maggioranza, il comune di Formia, l’aveva prescelto per guidare una società che nel 2023 termina – salvo una sicura proroga – il suo rapporto novennale con l’amministrazione comunale. A chiedere ed ottenere il proscioglimento di Rossi è stato il suo legale di fiducia, l’avvocato Vincenzo Macari, respingendo, in casa di arringa difensiva, il teorema accusatorio che, ipotizzato all’epoca dei fatti daglui agenti del gruppo di Formia della Guardia di Finanza, era stato poi condiviso dal sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi.
Ad avviso degli inquirenti Rapahel Rossi avrebbe dovuto provvedere personalmente al pagamento di quelle contravvenzioni ricevute dalla “Frz” non attingendo alle casse dell’azienda ma per il Gup Di Croce non era proprio così. Le ragioni le illustrerà nelle motivazioni attese nei prossimi 30 giorni.