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Formia / “My song”, l’inaugurazione dell’esposizione a cura di Davide Rossillo e Sara Gagliardi

FORMIA – Cosa c’è dietro a un’opera d’arte? Cosa accompagna l’artista nelle lunghe ore di elaborazione, di disegno, di rifinitura di un’opera di street art? Semplice. Spesso c’è una semplice canzone. Il genere? Il più disparato Opere nate in cuffia, si potrebbe dire. Che sia l’indie rock dei Pixies, un brano di Nino Rota, il soul di Stevie Wonder, spesso c’è stata una canzone dietro a un murale, un grande affresco, i dieci piani di altezza di un’opera di street art. Davide Rossillo, curatore d’arte da anni impegnato nell’arte urbana, ha colto questo dettaglio non trascurabile intuito in anni di ospitate di artisti, e lo ha trasformato nel tema di una nuova collettiva di respiro internazionale. “My Song”, questo il titolo della mostra allestita con la co-curatrice Sara Gagliardi, che ospiterà le opere di 31 street artist provenienti da tutto il mondo, ciascuna accompagnata dalla canzone o dalla composizione che l’ha ispirata. L’esposizione sarà inaugurata domenica 16 aprile, alle 16.30, presso il vernissage di via XXVI Maggio 26 a Formia e con ingresso gratuito sarà visitabile il mercoledi, il giovedi, il venerdi ed il sabato dalle 16 alle 20.

Vi parteciperanno gli americani Adam Caldwell, Addison Karl e Amanda Lynn, gli italiani Aris, Koso, Andrea Grieco, Rocco Lombardi, Laura Bartolomei, Antonio De Paola e Carlo De Meo, l’iraniano Nafir, i brasiliani Apolo Torres, Pretta Fiore e Paulo Ito, gli spagnoli César Goce, Deih, Pablo Astrain, Sortwo, Slim Safont e Zabala, i polacchi Pener e Natalia Rak, la sudafricana Sonny Sundancer, l’urugaiano Theic, il francese Ememem, il greco Gera, la serba Helen ed il portoricano Ruido.

“Abbiamo voluto far interagire l’arte visiva con quella musicale – ha spiegato Davide Rossillo – Molto spesso gli artisti traggono ispirazione dalla musica per la realizzazione delle loro opere. Negli anni ho notato che durante le lunghe giornate di lavoro, ore trascorse su ponteggi e impalcature, preferiscono isolarsi ascoltando musica in cuffia. L’opera in qualche modo si realizza lungo una colonna sonora. L’idea mia e di Sara è stata di chiedere a ciascuno degli street artist di inviarci un’opera, insieme al pezzo o i pezzi musicali che l’hanno ispirata. Di questa simbiosi tra arte visiva e arte sonora, nella mostra, vogliamo far partecipe, grazie all’interazione con l’opera, il pubblico, il visitatore». Grazie a dei QR Code associati alle opere, sarà possibile ascoltare in streaming la canzone mentre si osserva l’opera. Con l’esposizione formiana sino al 17 maggio sarà possibile compiere un viaggio inedito tra i suoni che hanno ispirato i volti surrealisti dell’americano Adam Caldwell, o gli affreschi di Addison Karl, o ancora l’illusionismo visivo dell’artista maranolese d’origine Carlo De Meo, o le opere mastodontiche del brasiliano Apolo Torres”.

La mostra è realizzata in collaborazione con la rassegna Memorie Urbane, uno tra i maggiori Festival di Street art d’Italia di cui Rossillo è fondatore. Al vernissage sarà possibile conoscere gli artisti italiani che hanno aderito all’iniziativa. “Abbiamo Carlo De Meo e Antonio De Paola, che sono di Formia e Gaeta – conclude Davide Rossillo – ma anche Laura Bartolomei da Terracina, e ancora Pretta Fiore , brasiliana d’origine e ‘adottata’ da Fondi, ‘Koso’ che viene da Napoli. Vogliamo coinvolgere il territorio, stimolarlo culturalmente a conoscere sempre meglio l’arte urbana. Anche ascoltando una canzone”.

 

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