FONDI – Si è riunita ieri la commissione Lavori Pubblici convocata dal presidente Mariano Di Vito per spiegare le motivazioni tecniche che hanno portato alla sospensione dell’iter di realizzazione dell’impianto di cremazione. L’assessore Antonio Ciccarelli, prima di entrare nel dettaglio degli ultimi risvolti, ha ricostruito la genesi dell’opera partendo dal primo progetto di ampliamento del cimitero del 1996. In quest’ultimo era infatti previsto un impianto di cremazione, ripreso nel successivo progetto del 2003, approvato definitivamente nel 2008 e poi sfociato nella proposta del progetto di finanza privata del 2018 sul quale, a seguito di numerose riunioni, si è espresso il Consiglio comunale all’unanimità nel 2019.
“Una ricostruzione doverosa – ha evidenziato Ciccarelli – per smentire l’illazione di alcuni sulla scarsa trasparenza e sul mancato coinvolgimento delle forze politiche nell’analisi e approvazione della proposta progettuale in questione”.
Entrando nel merito, l’assessore si è soffermato sui motivi che hanno portato il dirigente del settore Lavori Pubblici e Ambiente a sospendere l’iter procedurale dell’opera, nonostante gli stessi fossero stati già comunicati in una nota stampa dell’amministrazione comunale. L’architetto Giorgio Maggi, in particolare, ha eccepito come la progettazione esecutiva risultasse carente dei prescritti ed obbligatori pareri oltre ad essere incongruente, rispetto a quella definitiva, per maggiori costi e minori lavorazioni. È stato altresì rilevato che una particella catastale su cui è stata prevista la realizzazione dell’opera non risulta nella disponibilità formale del Comune in quanto ancora intestata ad un soggetto privato nei cui confronti si sta procedendo per la relativa definizione.
«Abbiamo spiegato – commenta il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – punto per punto tutte le motivazioni che attualmente rendono l’impianto non realizzabile, e lo abbiamo fatto nella sede opportuna, ossia la commissione Lavori Pubblici, rispondendo a tutte le domande dei consiglieri con trasparenza e disponibilità, apprezzando gli interventi di coloro che hanno voluto approfittare di questa occasione per fare chiarezza rispetto a chi ha voluto continuare a fare polemiche e strumentalizzazioni politiche con tanto di tifoserie.
Durante il dibattito, inoltre, tra i consiglieri sono emerse posizioni contrastanti tra chi si è detto favorevole all’opera purché ubicata in un altro luogo e di dimensioni inferiori e chi ha ribadito la propria contrarietà”.
I consiglieri di maggioranza hanno invece ribadito la necessità di dover procedere nel rispetto delle normative vigenti, sottolineando come tutte le perplessità, da alcuni strumentalizzate solo negli ultimi mesi, siano sempre state prese in considerazione dall’Amministrazione in modo oggettivo tant’è vero che gli attuali rilievi tecnici sono stati eccepiti a prescindere dalle polemiche di chi ha voluto trasformare la questione dell’impianto in un caso mediatico raccontando alla popolazione una storia del tutto distorta. Basti pensare, hanno rilevato gli stessi, alle immagini di manifesti che sembrano rievocare uno scenario post-apocalittico o alle argomentazioni afferenti a presunti rischi ambientali e per la salute avallate da falsi dati scientifici.