MINTURNO – Il futuro del punto di primo intervento di Minturno è al centro di una lettera inviata al neo presidente della Regione Lazio Francesco Rocca a firma dei due consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Pino D’Amici e Francesco Larocca, del coordinatore cittadino Fdi Vincenzo Fedele, di Americo Zasa delegato alla sanità di Fdi, coadiuvati da Elisabetta Smith che si è sempre impegnata sull’argomento.
“A Minturno – si legge nella lettera – abbiamo una struttura ospedaliera, voluta negli anni ’30 dall’allora ministro Fedele, che, per tantissimi anni, è stata il fiore all’occhiello della sanità del sud pontino. Consideri che usufruivano dei servizi sanitari della struttura non solo i cittadini del basso Lazio ma anche quelli dell’alto casertano. Come le sarà noto, da anni la struttura è stata trasformata in PAT, nonostante le potenzialità della stessa, con soppressione di molti servizi a danno dell’intera collettività”.
“Le criticità – continua – che le intendiamo sottoporre, affinchè possa provvedere alla risoluzione delle problematiche sottese, sono le seguenti: a) la struttura resta ancora chiusa di notte, sebbene sia cessata l’emergenza Covid; ricordiamo, prima a noi stessi, che la chiusura notturna venne decisa proprio a causa della pandemia e il provvedimento avrebbe dovuto avere una durata limitata nel tempo; b) nel corso degli anni, seguendo scelte politiche scellerate e mai condivise con la cittadinanza, molti ambulatori sono stati soppressi. Ci riferiamo, tra i tanti, a Cardiologia, Broncopneumalogia, Ortopedia, Diabetica, Internista, Neurologia, Medicina legale; c) il punto prelievi necessita di arredamenti, di tavoli, di sedie, di materiale di cancelleria, tanto che gli operatori, per soddisfare le richieste di prelievo che pervengono alla struttura, cercano, con grande sforzo e con tanto sacrificio, di organizzare al meglio l’attività per garantire un minimo di decoro e di rispetto della dignità umana. Comprenderà sicuramente le difficoltà e i disagi che siffatta situazione comporta per tutta la popolazione del sud pontino, per la gran parte costituita da anziani.
Cogliamo l’occasione, dunque, per chiederle un incontro al fine di valutare insieme un programma di azioni utili alla risoluzione delle questioni innanzi prospettate e per accelerare il progetto teso a trasformare la struttura in ‘ospedale di prossimità’ o casa della salute.
A tale proposito ricordiamo che, nell’anno 2020, la Giunta regionale ebbe ad approvare il Piano decennale in materia di Investimenti in Edilizia sanitaria che prevede finanziamenti per 4 milioni e 650mila euro destinati al potenziamento della rete territoriale sanitaria pontina.
L’allora assessore alla sanità ebbe a rilasciare la seguente dichiarazione, che ci permettiamo di sopporle: ‘La Regione Lazio prosegue nel rafforzamento dei servizi sanitari in provincia di Latina investendo per la riqualificazione e l’adeguamento degli immobili preesistenti a Cori, Minturno e Aprilia utilizzando fondi statali e, in parte, della Regione Lazio. La giunta regionale ha deliberato proprio oggi gli stanziamenti per Cori: 1,2milioni di euro per adeguamento e messa a norma dell’ospedale di comunità. Poi 800mila euro destinati alla Casa della salute di Minturno, utili alla messa a norma dell’ex ospedale cittadino…’
Le chiediamo, con il sostegno di tutti gli altri membri del direttivo della sezione di FdI di Minturno, di non valutare questa nota come una mera richiesta di intervento ma come un vero grido di aiuto di una popolazione che, negli ultimi, ha sopportato come un fardello gravoso la soppressione di tutti i servizi di cui un popolo civile merita di usufruire, un grido di una comunità che non vuole e non può accettare la lesione della dignità umana”.