Presentazione e subito un nuovo e importante incarico. Ha centrato questi due obiettivi la sezione territoriale di Gaeta e del sud pontino dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) debuttando, insieme a quella di Anagni-Alatri, in occasione dei lavori del consiglio direttivo e dell’assemblea elettorale regionale dell’associazione che dal 1947 in Italia richiama i propri aderenti, manager e capitani d’impresa, alla testimonianza dell’etica e della dottrina sociale della Chiesa. L’incontro, tenutosi presso l’Hotel Colaiaco di Anagni, ha voluto inaugurare una nuova stagione di riunioni direttive itineranti nei territori della regione e ha registrato l’esordio nel governo regionale dell’Ucid della dottoressa Valentina Di Milla che da qualche mese guida la delegazione del sud pontino dell’associazione.
Se il Consiglio e l’Assemblea all’unanimità hanno confermato Riccardo Pedrizzi come presidente regionale per i prossimi tre anni di mandato, riconfermando anche Roberto Mezzaroma e Annamaria D’Achille vicepresidenti, Benedetto Delle Site segretario generale e Luigi De Bernardis tesoriere, sono state inoltre istituite cinque nuove commissioni. La presidente Di Milla, in considerazione della sua provenienza e apprezzato impegno nel settore, è stata investita dell’incarico di presidente della commissione “Economia del mare” mentre le presidenze delle commissioni Formazione e lavoro, Sanità, Credito ed educazione finanziaria e Giubileo 2025 sono state assegnate rispettivamente al coordinamento di Ombretta Di Monte (vicepresidente Sezione Ucid di Anagni-Alatri), Moreno Di Legge (presidente Sezione Ucid di Sora-Cassino), Paolo Grignaschi (membro del Comitato Tecnico Scientifico nazionale) e Dario Pasquariello (segretario Sezione Ucid di Roma).
“Alle porte del Giubileo 2025 – ha sottolineao il neopresidente Riccardo Pedrizzi – abbiamo ritenuto di avviare, di concerto con il Vescovo Mons. Selvadagi nostro assistente spirituale, una stagione di incontri direttivi itineranti, visitando alcuni fra i luoghi più belli e ricchi di significato della nostra regione. Abbiamo altresì voluto istituire dei gruppi di lavoro su aree tematiche strategiche a livello economico, istituzionale e spirituale, nei quali i nostri aderenti, forti delle proprie esperienze professionali e relazioni potranno mettersi al servizio di un progetto di rilancio dell’Ucid nel territorio regionale, fortemente investito dagli effetti sociali ed economici della pandemia, e di sostegno alla grande sfida che il Giubileo rappresenta per il Lazio e per l’Italia nel triennio di mandato”.
Il Gruppo Regionale del Lazio è uno dei gruppi regionali più importanti dell’associazione degli imprenditori e dei dirigenti d’azienda cattolici, che nasce nel secondo dopoguerra su iniziativa dei cardinali Giuseppe Siri e Ildefonso Schuster ed è una struttura federale basata su sezioni territoriali diocesane e gruppi regionali e interregionali. Ne fanno parte imprenditori, dirigenti, quadri d’impresa e delle amministrazioni pubbliche, liberi professionisti, docenti universitari, che si impegnano a testimoniare con coerenza il messaggio evangelico e la dottrina sociale della Chiesa. I principi ispiratori dell’Ucid sono la centralità della persona umana; l’equilibrato utilizzo dei beni della terra; il sano e corretto esercizio dell’impresa e della professione; la promozione del progresso economico e sociale; la propagazione del Vangelo e dei valori cristiani nell’impresa, nella famiglia e nella società, secondo le indicazioni della dottrina sociale della Chiesa.
L’Ucid di Gaeta e del sud pontino nei giorni scorsi nella splendida cornice della sala conferenze di Palazzo De Vio era stata protagonista di una bella ed interessante iniziativa storico-letteraria; aveva presentato in esclusiva l’ultimo saggio scritto dall’avvocato Alfonso Mignone su “Gaeta e il suo diritto marittimo. L’opera costituisce il recupero della memoria sopita del passato glorioso della città sede di Arcidiocesi, ufficialmente mai consegnata alla storia come quinta repubblica marinara ma di fatto emblema di indipendenza, condivisione, lungimiranza e integrazione con il mare che la circonda. La sezione Ucid Gaeta sud pontino ha intercettato nel lavoro dell’avvocato Mignone le tematiche portate avanti nel corso dell’anno sociale appena conclusosi: espansione dell’offerta infrastrutturale del Golfo; riduzione delle esternalità negative a carico della popolazione residente e non, prodotte dalla mancanza di vie alternative dic omunicazione tra i comuni della provincia pontina e le zone del Molise e della Campania; accrescimento delle potenzialità del porto di Gaeta in grado di moltiplicare i benefici sui territori retroportuali circostanti e funzionalmente ad esso collegati; applicazione dei benefici fiscali previsti per il sud pontino dalla normativa in tema di aiuti di Stato.
Infatti il saggio, che contiene la prefazione curata da Arnaldo Beato, segretario di sezione, attraverso la citazione di fonti storiche custodite anche all’interno del Museo Diocesano di Gaeta, riporta alla memoria gli statuta e i privilegia del diritto marittimo gaetano medioevale ( dal XII secolo d.C.) analizzando pratiche ed usi mercantili che dimostrano una straordinaria lungimiranza dei detentori del potere temporale e degli operatori economici, categorie di agenti in continua negoziazione al fine di accrescere il benessere e lo sviluppo dell’intero Golfo assoggettato alla disciplina giuridica del codice marittimo gaetano. Dalla lettura del saggio si evince la vocazione intermodale del commercio gaetano che esportava ed importava le merci utilizzando non solo il mare, com’è logico pensare, ma anche le acque del fiume Garigliano, sul quale esistevano veri e propri porti fluviali nei quali vigeva la sospensione del dazio: Suio e Traetto per citarne alcuni. La navigazione fluviale permetteva di raggiungere le zone interne dell’attuale sudpontino fino alle pendici dell’attuale Montecassino. Ma la scoperta più entusiasmante è certamente la propensione alla sostenibilità manifestata dalla Gaeta medioevale: limitazione delle quantità pescabili nel Golfo, turnazione dei pescatori, fermo pesca in alcuni mesi dell’anno per la rigenerazione delle specie.
In una parola pesca sostenibile che per la prima volta, nel Mediterraneo, svariati secoli prima dell’Agenda 2030, veniva introdotta come regola da applicare. E nacque a Gaeta. Intermodalità, sostenibilità, compartecipazione e negoziazione tra operatori economici e potere politico, un primo tentativo (riuscito!) di Partnership pubblico privata. Questa era la Gaeta che viene fuori dagli statuta gaetani dopo l’analisi di Alfonso Mignone e per questo motivo la sezione Ucid Gaeta Sud pontino ha voluto donare al Sindaco Cristian Leccese, all’Arcivescovo Mons. Luigi Vari, alla Capitaneria di Porto di Gaeta rappresentata dal Capitano di fregata Leonello Salvatori, al Presidente del Gruppo giovani Imprenditori Unindustria Latina Paolo Di Cecca e al Parco Riviera di Ulisse rappresentato dal dott. Alessandro De Filippis una copia del libro come restituzione di un pezzo di gloriosa memoria storica che deve fungere da stimolo e da monito a guardare alle origini per progettare il futuro. Un futuro che la sezione Ucid Gaeta sud pontino si augura sia “intermodale, sostenibile e compartecipato a tutti i livelli” per garantire un migliore sviluppo delle imprese già operanti sul territorio e la loro permanenza oltre che l’attrazione di nuove realtà imprenditoriali in grado di occupare altri lavoratori ed incrementare il Pil locale. I lavori erano stati aperti da Monsignor Luigi Vari: ha voluto ringraziare’o la sezione UCID Gaeta sud pontino per le iniziative volte a stimolare la discussione costruttiva e propositiva su temi importanti quali l’nfrastrutturazione del territorio.
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