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Minturno / Buoni fruttiferi: Poste Italiane condannata a rimborsarli oltre la scadenza

MINTURNO –  Poste Italiane, facendo sottoscrivere nel 2002 due buoni fruttiferi di 500 euro ciascuno ad una donna di Minturno per i suoi due figli, dimenticò di informare e di mettere per iscritto la scadenza di quei due titoli. E’ stata questa una delle motivazioni con cui il giudice di pace del Tribunale di Cassino ha autorizzato il pignoramento ai danni dell’ente Poste per una vicenda che, iniziata 21 anni fa, ha conosciuto una svolta due anni fa.

La donna aveva chiesto, infatti, presso l’ufficio postale sito sul multipiano di Minturno il rimborso di quei due buoni. Con interessi maturati chiedeva pressapoco 1400 euro. L’ente poste si rifiutò di pagare i due buoni affermando di essere della serie “AA3” e quindi a scadenza al settimo anno e, dunque al 2009, con una possibile proroga di altri dieci anni. Ne scaturì un contenzioso promosso dalla donna e dai suoi due figli attraverso la Confconsumatori provinciale di Latina. Il suo presidente, l’avvocato Franco Conte, prima propose un’istanza di mediazione in occasione della quale le Poste non si presentarono.

Inevitabile la presentazione dell’atto di citazione davanti al Giudice di Pace di Cassino per il rimborso della quota capitale sottoscritta oltre il 35% del valore a titolo di interessi cosi come previsto dai buoni. Anche questo tentativo non sortì gli effetti sperati. Da qui la decisione di rivolgersi al Giudice Di Cristinzi che ha condannato al pagamento l’ente poste di una somma di circa 4000 euro. Quando la sentenza è diventata esecutiva inevitabile il ricorso al precetto prima e al pignoramento poi.

Il giudice in sentenza ha riconosciuto che “i buoni postali de quo non contengono alcun elemento da cui possa dedursi la loro scadenza… Dalla violazione dei doveri di trasparenza e di informazione imposti ex lege a Poste Italiane S.p.A. … consegue tuttavia la condanna della Società convenuta al risarcimento del danno in favore degli attori. Per ciò che concerne la quantificazione del danno, appare congruo riconoscere un risarcimento pari all’importo del buono. E’ poi da ritenere che se gli attori fossero stati adeguatamente informati sulla scadenza dei buoni, li avrebbero presentati all’incasso in tempo”. 

L’ufficiale giudiziario non è andato molto lontano. Da piazza Labriola ha percorso un centinaio di metri e ha bloccato i 4000 euro nel vicino ufficio postale in piazza De Gasperi a Cassino. 

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