FORMIA – “Tutti mi stanno chiedendo in questi giorni dove vado a prendere tutti questi soldi. Qualcuno sostiene che ho da qualche parte una stamperia. Niente di che. Questi soldi sono i miei, frutto di un duro lavoro quotidiano che, iniziato da anni, porterà quest’anno la mia azienda ad approvare un bilancio di 40 milioni di euro. Noi fatturiamo 4 milioni al mese ed incassiamo 100mila al giorno. Ai voglia a soldi da far girare. Spavalderia? Ma no, i nostri bilanci sono pubblici, chi vuole li legga e sono disponibile a fornirli a chi mi li chiede”.
A Roberto Sorrenti, 46 anni da poco più un mese e mezzo, non piace l’etichetta di essere un novello Paperon de Paperoni formiano. Gli piace essere menzionato come un “bravo e fortunato imprenditore” che ha fatto del lavoro della sua ragione di vita . Di lui si parla dal 4 aprile, da quando al terzo tentativo di vendita grazie all’azienda Roby Tour Srl – che gestisce l’agenzia turistica “Dlt viaggi” – davanti al notaio romano Fabrizio Orlandi si è aggiudicato l’asta indetta dal Tribunale della capitale per l’acquisto di uno degli alberghi storici ma anche sfortunati di Formia, l’Hotel Bajamar, sulla spiaggia di Santo Janni. Figlio di un apprezzato dirigente (dell’ufficio igiene ed ambiente) della defunta Usl Lt/6, Giovanni, Sorrenti juniores nell’intervista video allegata spiega la tappe che l’hanno portato a diventare l’unico proprietario del Bajamar.
Se la base d’asta proponeva una base minima di 3 milioni e 840mila euro, Sorrenti è stato attento, scaltro ma anche bravo a pazientare. Ha beneficiato di uno sgravio del 25% e secondo quanto prevede la norma, la sua società (una delle tante diventate a far parte di una holding imprenditoriale di cui a Formia e nel sud pontino apparentemente non si ha traccia) ha presentato, unico dei partecipanti, l’offerta minima prevista: e così con due milioni e 880mila euro Roberto Sorrenti – in lizza alle ultime elezioni amministrative al comune di Formia nella lista di Fratelli d’Italia – si è aggiudicato la proprietà di un struttura che può vantare, oltre ai servizi tipici dell’accoglienza e della ristorazione, un accesso sul mare di Santo Janni.
“Acquistare il Bajamar è sempre stato un mio sogno – ha subito osservato Sorrenti – Lo ammetto è sempre stato parte integrante di un progetto imprenditoriale che devo ancora completare. Ho acquistato lungo la superstrada per C assino, in località Mergataro, un immobile che vorrei che diventasse una “Country House” di alto livello, di lusso. Sono contento per questo acquisto perché il ‘Bajamar‘ lo considero uno strumento, un mezzo, un’opportunità per Formia per il rilancio della sua immagine turistica del suo litorale di levante”.
Sorrenti non a caso ha deciso di rilasciare questa intervista nei giorni in cui due suoi amici, il vice sindaco e assessore al turismo del comune di Formia Giovanni Valerio ed il presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo, anche loro di Fratelli d’Italia, inauguravano al piano terra (lato via Vitruvio) del palazzo municipale il punto “Iat” di informazione assistenza turistica.
Vi ripercorre soprattutto la strada che ha portato all’acquisto della struttura ricettiva di via Lungomare Città di Ferrara. Certamente quello del 4 aprile è stato il terzo tentativo di vendita in poco più di un anno. Il primo c’era stato il 23 marzo 2022 quando il prezzo base per la vendita fu di sei milioni. Non furono presentate proposte di acquisto presso lo studio del notaio Orlandi in via Ludovisi così la procedura andò deserta anche nel secondo tentativo fissato per il 22 novembre scorso: il prezzo base per prelevare il “Bajamar” scese a 4 milioni e 800mila euro ma fu considerato troppo alto per dare allo stesso albergo una nuova proprietà.
Sorrenti nell’intervista video è andato oltre quando ha confermato che del Bajamar gestirà in prima persona la sua gestione. L’aggiudicazione dell’asta ha posto fine all’amministrazione controllata dell’hotel da parte del curatore fallimentare Luca Gratteri. Era stato nominato dal giudice delegato Caterina Bordo subito il fallimento della precedente società, la “Bajamar srl”, decretata il 14 novembre 2019 con la sentenza 786/2019. I problemi in effetti erano nati molto prima: nell’estate 2015, quando al termine di un sopralluogo dei vigili del Fuoco di Gaeta fu sollecitato un adeguamento complessivo dei livelli di sicurezza dell’immobile.
Sorrenti è sin troppo esplicito quando annuncia che non confermerà alla fine del 2024 la società “Immobiliari Beni Stabili” di Roma alla conduzione dell’albergo: “Hanno fatto un ottimo lavoro, grazie alla gestione del dottor Paolo Migliorato il Bajamar non ha mai chiuso . Quando scadrà il contratto novennale con la curatela fallimentare tenterò di concretizzare le mie idee di cui al momento non intendo rivelare la consistenza…”
La Roby tour Srl ha prelevato, sempre all’asta, la “Multisala del Mare”, nei pressi dell’area mercatale di via Spaventola e del commissariato di Polizia. “Formia deve continuare ad avere un cinema” e con questa motivazione Sorrenti ha confermato la presenza nella struttura di sole quattro sale di proiezione. “Per la multisala ho tante idee – ha commentato Sorrenti, assistito in queste nuove sfide imprenditoriali dall’avvocato Giovanni Uccella del foro di Santa Maria Capua Vetere – ma ho bisogno ora di nuovi spazi. Servono per l’attività di vendita dei viaggi ma anche svolgere ad iniziative multidisciplinari per le famiglie e per i giovani”.
E senza peli sulla lunga – “perché dovrei?” – Roberto Sorrenti rivela nell’intervista di aver assunto la commercializzazione di un resort a Sharm El Sheik, in Egitto, e la gestione di un residence in Sardegna: “In questa città c’è un brutto vizio, forse dettato dall’invidia e dalla gelosia, chi fa impresa e riesce nell’intento viene visto con una lente sbagliata – conclude Sorrenti – I bilanci delle mie società sono un libro aperto, sono a disposizione di tutti. Ma ora fatemi fare per Formia. Se lo merita”. E ci mancherebbe in questi tempi poi.
VIDEO Intervista all’imprenditore Roberto Sorrenti
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