FORMIA – Il rischio è fondato. I dipendenti della principale azienda di Formia, il comune, hanno minacciato di incrociare le braccia. Intanto hanno lanciato un altolà alla Giunta del sindaco Gianluca Taddeo: se non dovessero arrivare risposte “certe, chiare e trasparenti” sulle problematiche sospese riguardanti l’accordo decentrato 2020-2022 e sulla definizione degli aspetti riguardanti la valutazione dello stesso personale per il triennio 2019-2021 lo sciopero sarà inevitabile. Questa parola è stata più volte rilanciata l’altra mattina nel corso di un’infuocata assemblea i cui toni presso l’aula consiliare “Ernesto Ribaud” sono stati definiti davvero inediti e vivaci per la forma e per la sostanza.
L’incontro sindacale
L’incontro sindacale, indetto dalle rappresentanze sindacali unitarie del comune di Formia, ha visto alla fine prevalere la parte più collaborativa con l’amministrazione Taddeo dopo diversi dipendenti dell’ente hanno utilizzato una parola inedita nel glossario del palazzo municipale: sciopero. Che la situazione sia appesa ad un filo si evince da una comunicazione che venerdì le Rsu elette dopo il loro rinnovo (Angela Forte, Alfredo Purificato, Antonio Tomao, Stefania Giordano, Aurora Russo, Cristina Melazzo, Giovanni Forte, Francesca Simeone e Antonio Treglia) hanno indirizzato al sindaco Taddeo, alla segretaria generale Marina Saccoccia, alla dirigente del settore Risorse Umane Tiziana Livornese e a quei pochi dirigenti ancora in servizio. I sindacati hanno voluto rivolgere, per ora, un ramoscello d’ulivo al sindaco Taddeo: “Per ora proclamiamo lo stato di agitazione ma nella prossima assemblea in programma il 2 maggio, dalle 15.30 alle 17.30, pretenderemo i fatti”.
Che sono di natura economica anche se la diplomazia sindacale è tutt’altra cosa: “Attenderemo risposte tangibili rispetti agli inaccettabili e ingiustificabili ritardi accumulatisi con riferimento alle già note argomentazioni riferite alle tematiche del personale come la mancata corresponsione della performance, progressioni orizzontali e verticali e alle posizioni organizzative”.
Insomma continua ad essere la gestione, delicatissima e sensibile, del personale del comune di Formia il principale tallone d’Achille dell’azione amministrativa del sindaco di Forza Italia Taddeo. I dipendenti hanno indetto lo stato di agitazione ma ora attendono che il primo cittadino chiarisca i suoi intendimenti “risolutivi” per porre rimedio ad una situazione di completa anarchia iniziata già prima del suo insediamento alla fine di ottobre 2021. Piove sul bagnato anche nella municipalizzata del comune, la Formia Rifiuti zero.
Gli attacchi dell’opposizione
Il capogruppo di “Guardare Oltre” Imma Arnone è tornata ad incalzare la segretaria e responsabile dell’anti corruzione Saccoccia alla quale aveva chiesto i documenti che caratterizzarono la nomina da parte del sindaco Taddeo dell’amministrazione unico nella persona di Raffaele Rizzo. “Tra i verbali della Commissione, da Lei presieduta, è presente uno schema riepilogativo dei Candidati, dove al candidato Rizzo era presente una nota che faceva riferimento a verifica conflitto interesse contenziosi con FRZ ex Direttore della Società– ha scritto ora in un nuovo accesso agli atti la dottoressa Arnone. “Siccome non ho trovato traccia scritta, cosa fondamentale in tutti gli iter Amministrativi, di come sia stato superata la questione, chiedo la documentazione che attesti le motivazioni che hanno permesso di non tener in considerazione tale dubbio” – aggiunge.
Il sindaco Taddeo, il presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo, il segretario generale Saccoccia, l’amministratore unico della “Frz” Raffaele Rizzo ed il presidente del Collegio Sindacale Francesco Mercurio sono i destinatari di un’altra intricante richiesta di chiarimenti. All’ultima assemblea dei soci della Formia Rifiuti – come si evince dal verbale – erano presenti tre Consiglieri di Maggioranza ed lo stakanovista consigliere indipendente Francesco Di Nitto: “Si tratta di una cosa veramente anomala, ma comunque chiedo di conoscere le ragioni in base alle quali la minoranza non è stata invitata e nel diritto di rappresentazione e parità di trattamento dei diversi Gruppi Consiliari, di essere presente nelle prossime Assemblee, come uditrice”.