FORMIA – Entro il 30 aprile la “Domenico Paone srl” dovrà lasciare alla Corex spa di Battiglia l’omonimo pastificio “libero da persone e cose” e i terreni, con una superfice di 1927 metri quadrati, nella zona industriale di Penitro a Formia ai confini con il comune di Minturno. Lo si evince dal precetto che la società salernitana, in qualità di proprietà dello stabilimento ha inviato, attraverso l‘avvocato Daniele Lancia, alla società chedal 2019 ha gestito le due linee di produzione dello stabilimento alimentare formiano. Questa intimazione segue la clamorosa ordinanza che, emessa nella giornata di martedì 18 aprile dopo una preliminare discussione che c’era stata il 13 aprile, è stata pubblicata dal secondo collegio della settima sezione civile della Corte d’appello di Roma.
In effetti aveva rigettato il ricorso della “Domenico Paone srl” contro lo sfratto chiesto dalla Corex. Il 20 aprile il legale della Corex ha inviato un precetto al management della “Domenico Paone srl” che h intimato di lasciare entro giorni lo stabilimento nella zona industriale a Formia. Il termine scade domenica 30 aprile entro il quale la realtà societaria guidata dall’imprenditore italo-argentino Alejandro Octavio Quentin dovra versare alla Corex oltre 38mila euro a titolo di spese di lite e 482 euro per compensi, spese, Iva e Cpa sostenute per elaborare l’atto di precedetto. Il provvedimento, in effetti, scaturisce dall’ordinanza della presidente Giselle Dedato che, a sua volta, era “figlio” di un altro e parallelo procedimento . Ha ruotato attorno alla sentenza della stessa settima sezione civile della Corte d’appello di Roma che l’11 gennaio scorso aveva confermato la decisione del Tribunale di Cassino (la numero 597/2022) per la cessata locazione, per la durata di due anni, sottoscritta della Corex spa il 2 ottobre 2019 a favore della “Domenico Paone srl”, ora spa.
L’ordinanza della dottoressa Dedato non ammette altre interpretazioni: lo stabilimento, come una qualsiasi abitazione privata, deve essere lasciato libero a chi ne è proprietario, la Corex spa. Il precetto, leggendolo, appare perentorio: se non sarà rispettato sarà effettuata l’esecuzione forzata dello stabilimento di Penitro. Ma così (fortunatamente) non accadrà. La Corex spa e la “Domenico Paone srl” sono protagoniste di una composizione negoziata che, finalizzata alla cessione da parte di quest’ultima delle linee di produzione, dei marchi e degli organici, ha permesso nei giorni scorsi il raggiungimento di un importante traguardo: il via libera da parte del Ministero del Lavoro della cassa integrazione straordinaria sino al 31 dicembre per i 29 dipendenti. Insomma si tratta ancora e sino a quando si tratta difficilmente la Corex utilizzerà i muscoli per avere la disponibilità del sito produttivo. Il precedetto è una legittima arma a disposizione per ridimensionare l’offerta economica del dottor Quentin a cedere il pastificio? Forse. Intanto resta sempre in piede una proposta di vendita da parte del manager italo argentino che la “Corex” non definisce “congrua”.
La Camera di commercio di Roma ha nominato un advisor, un arbitro, con il quale la Corex ha un appuntamento in video conferenza giovedì perché le pretese di Quentin vengano ridimensionate ed il pastificio, alle prese attualmente con una significativa esposizione debitoria, possa (un giorno) riprendere la produzione con un nuovo management.