LATINA – Finita ai domiciliari con le accuse di corruzione, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità, anche la consulente romana Stefania Vitto ha risposto a tutte le domande del Gip del Tribunale di Perugia Natalia Giubilei nel corso del terzo interrogatorio di garanzia dopo gli arresti eseguiti il 20 aprile nei confronti del Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota e dell’ex compagno Silvano Ferraro.
Accusata di aver beneficiato dallo stesso Gip di incarichi di consulenza per l’amministrazione giudiziaria di società sull’orlo della bancarotta e di aver versato poi somme di danaro e regalie al magistrato che l’aveva nominata, Stefania Vitto ha respinto tutti gli addebiti che le sono stati mossi ma le sue dichiarazioni, come quelle rilasciate dalla Castriota e da Ferraro, sono state secretate. L’ex Gip e l’ex compagno, intanto, restano in carcere a Rebibbia.
I loro legali, gli avvocati Giuseppe Valentini, Paolo Zeppieri Gianluca Tognozzi e Leone Zeppieri, hanno chiesto la concessione degli arresti domiciliari ma il Gip Giubilei, in attesa di conoscere il parere della Procura, si è riservata la decisione. E’ stata lo stesso magistrato umbro a svelare nella sua chilometrica ordinanza d’arresto l’esistenza di un “gruppo ben strutturato che si è mosso con l’obiettivo di conferire incarichi a Ferraro, o comunque ad amici compiacenti, al fine di percepire compensi in procedure relative alla gestione di società con una solidità economico-finanziaria.
L’accordo era di riversare una parte dei soldi “a Castriota, che quelle nomine ha favorito ed avallato, in completa violazione di legge ed in esecuzione di un disegno criminoso ben delineato”.