GAETA – L’ipotesi di reato era stata anche prefigurata in un esposto già abbozzato con destinazione la Procura della Repubblica di Cassino: abuso d’ufficio. Magari in concorso. E invece le minoranze di centrosinistra non hanno voluto credere ai loro occhi e sentire alle loro orecchie quando questa mattina il presidente del consiglio comunale di Gaeta Davide Speringo, tra la sorpresa generale, ha accolto nel corso della conferenza dei capigruppo un argomento all’intero fronte progressista cittadino: nella seduta consiliare calendarizzata per giovedì 4 maggio, alle ore, al quarto ed ultimo argomento dell’ordine del giorno figura la discussione (e l’eventuale) approvazione della mozione finalizzata a chiedere la confisca al patrimonio comunale dell’area dell’ex piazzale della stazione.
Si tratta di un’area strategica di Gaeta che, oggetto di una conclusione di indagine preliminare da parte del Sostituto procuratore Chiara D’Orefice, vede tra gli indagati 13 tra i vertici dell’ex Consorzio industriale del sud pontino, i componenti della Giunta Mitrano in carica nel 2019 e la dirigente del settore “Riqualificazione urbana” del comune di Gaeta Stefania della Notte.
Tra la meraviglia assoluta dei consiglieri d’opposizione Silvio D’Amante, Sabina Mitrano ed Emiliano Scinicariello il presidente d’aula ha inserito la mozione sul trasferimento del patrimonio immobiliare del comune del piazzale dell’ex stazione ferroviaria nel prossimo comunale di Gaeta dopo un’analoga richiesta era stata bocciata era stata respinta nella convocazione del consiglio comunale di fine marzo. Il presidente Speringo si era giustificato affermando di attendere il “disco verde” da parte dell’avvocatura comunale.
Nel frattempo è arrivato o per prudenza la politica che conta di Gaeta ha deciso di non inasprire i rapporti con gli uffici della Procura nel momento in cui deve chiedere o meno al Gip il rinvio a giudizio per i tredici indagati? Nessuno (tra i banchi delle minoranze) sperava questa inaspettata apertura del presidente Speringo – eletto alla guida del massimo consesso civico gaetano lo scorso luglio anche grazie ai consiglieri D’Amante, Scinicariello e Mitrano – dopo la netta chiusura palesata da un’intervista del sindaco Cristian Leccese con cui aveva anticipato l’inammissibilità della mozione da inserire nell’agenda del consiglio comunale di Gaeta semplicemente perché “non c’è ancora alcuna richiesta di rinvio a giudizio, figuriamoci di una sentenza di condanna per lottizzazione abusiva”.
Sul piano politico i consiglieri Scinicariello, D’Amante e Mitrano la loro battaglia, almeno sinora, l’hanno vinta. Per portarla avanti avevano prodotto una sufficiente documentazione giurisprudenziale a riguardo, evidenziando la giustezza di una giurisprudenza (pareri e sentenze) che confermano “quanto sia non solo obbligatorio inserire quel punto all’Ordine del Giorno, ma che sia anche giusto e legittimo discuterlo e votarlo, senza che ciò vada in alcun modo ad inficiare o a sovrapporsi alla vicenda giudiziaria.
La mozione sarà discussa (numero legale permettendo), quasi sicuramente bocciata ma le minoranze un obiettivo l’hanno centrato: “Nessuno può scappare dalle proprie responsabilità politico-amministrative”. E sarà importante valutare nel consiglio comunale di Gaeta di giovedì il comportamento di alcune ‘schegge” impazzite della bulgara maggioranza Leccese. Una di queste è senz’altro il capogruppo di Gaeta Tricolore e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Marco Di Vasta che ha deciso di sedersi lungo la riva del fiume e di attendere… Soprattutto la decisione del primo cittadino agli inizi di gennaio 2023 di revocare l’incarico all’assessore di area (polizia Locale) Mario Paone.
Il secondo piatto forte del menù consiliare di giovedì sarà il porto turistico “Marina di Gaeta”. All’ordine del giorno figurano le osservazioni presentate al progetto, ormai in fase di attuazione, presentato dal patron Damiano Magliozzi. Sono in effetti due: la prima presentata congiuntamente dal capogruppo del Pd Scinicariello e dall’ex consigliere comunale di Demos Franco de Angelis, la seconda dall’associazione ambientalista “La Barba di Giove”. Non saranno discusse, perché presentate fuori tempo massimo, le osservazioni della Capitaneria di porto di Gaeta e dell’associazione antimafia “Antonino Caponnetto”.
Il comune di Gaeta intanto ha cambiato idea anche sulla gestione del parco botanico e ornitologico realizzato nell’area del parco urbano di Monte Orlando. Il terreno non sarà più venduto (dopo le riserve dell’ex consigliere De Angelis) alla fondazione “Del Roscio” ma sarà gestito in partenariato per i prossimi 50 anni. In consiglio approderà, infine, anche l’alienazione degli alloggi presso il complesso di edilizia residenziale popolare in località “Mazzamariello”.