FORMIA – Ora intervenga la Regione Lazio. Se già non l’ha fatto. Ha avuto subito una polemica connotazione politica la decisione della Formia Rifiuti Zero (di cui il Comune è uno dei due soci di maggioranza) di trasferire da qualche giorno i suoi rifiuti indifferenziati (i residuali dalla raccolta differenziata) alla Saf di Colfelice lasciando improvvisamente (dopo sette anni) il centro di trattamento meccanico del Csa di Castelforte.
La struttura societaria aurunca, di proprietà della famiglia Giuliano-Ambroselli, ha annunciato la presentazione martedì di un esposto alla Procura penale e alla Corte dei Conti per segnalare la violazione di un contratto stipulato nell’aprile 2016 (e prorogato di anno in anno “senza alcuna disdetta della Frz 90 giorni prima di ogni scadenza annuale”), del principio normativo di prossimità (i Comuni per conferire i rifiuti prodotti devono utilizzare i centri regionali autorizzati geograficamente più vicini) e di una delibera della Giunta regionale dello scorso giugno che ha fatto divieto ai comuni o ai rispettivi gestori di fare ricorso a strutture (come quella della Saf a Colfelice) ricadenti in un Ato provinciale diverso da quello competente per territorio
Nel consiglio comunale di Formia l’unica ad occuparsi con piglio ed impegno tecnico amministrativo della gestione della Formia Rifiuti Zero è la capogruppo consiliare di “Guardare Oltre” Imma Arnone. Ne ha dato prova lunedì e sabato scorsi in consiglio comunale prima ed in commissione ambiente duellando verbalmente con il neo amministratore unico della “Frz” Raffaele Rizzo. Che tra i due non ci sia idillio – per Arnone “la segretaria generale Saccoccia non ci ha chiarito le nostre riserve sulla legittimità dell’incarico conferito dal sindaco Gianluca Taddeo al dottor Rizzo dal momento che in passato il professionista non aveva superato il periodo di prova nel ruolo di direttore tecnico”) – le riprove sono stati quest’ultimi due appuntamenti amministrativi ma il capogruppo Arnone ora chiama in causa indirettamente Rizzo sulla decisione della Formia Rifiuti Zero di scaricare i propri rifiuti fuori provincia per “un non chiaro e non documentato risparmio dei costi.
Siamo sicuri che “viaggiamo” nella giusta direzione? L’amministratore unico della Forza Rifiuti Zero – ha scritto il capogruppo di “Guardare Oltre” Arnone – in barba alle direttive regionali che, sanciscono il conferimento dei rifiuti, secco residuo, a strutture di prossimità e il mantenimento dell’ambito provinciale, ha adottato la decisione di lasciare il “Csa” di Castelforte e rivolgersi per il conferimento dei rifiuti indifferenziati alla Saf di Colfelice, in provincia di Frosinone, senza una determina di affidamento. Ancora non vi è traccia sul sito (e non una di revoca del precedente incarico), ma già iniziato il nuovo tragitto per i nostri rifiuti che sono 58 chilometri per Colfelice e 23 per Castelforte.
Ecco alcuni degli interrogativi posti dalla dottoressa Arnone che subito dopo la pausa del 1 Maggio, formalizzerà una richiesta di accesso agli atti e chiederà al presidente Amato La Mura la convocazione della Commissione Trasparenza del Comune di Formia. “Ma la Regione Lazio è stata messa al corrente delle nuove decisioni della Frz? L’amministratore Rizzo nell’audizione della scorsa settimana ha dichiarato di aver avuto un confronto con i soci in assemblea… Siamo sicuri che questa scelta non sarà un boomerang per il Comune di Formia? Forse si sta sperperando denaro, già si è visto attraverso l’affidamento della redazione del piano industriale a terzi, millantando una sua non adeguata qualifica professionale. L’ultimo piano industriale nel 2019 fu redatto dall’allora amministratore unico, Raphael Rossi. Altri soldi buttati al vento dall’attuale Amministratore Rizzo? Forse si vuole male impiegare le somme liberate dal mutuo in scadenza dei mezzi , invece di dirottarle sul miglioramento della società ed a vantaggio dei cittadini”, ha concluso il capogruppo di “Guardare Oltre”.
In attesa di conoscere la strategia legale del Csa di Castelforte, la nuova gestione della Formia Rifiuti Zero pecca di quello in passato è stato il controllo analogo operato alla sua attività da un “pool” di dirigenti del Comune di Formia. Anche quest’azione di verifica è venuta meno ma una ragione purtroppo potrebbe essere questa: i dirigenti, quei pochi che c’erano, sono tutti andati via e sostituirli è sempre più un’impresa sempre più simile al viaggio inaugurale del Titanic.
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