ITRI – Approvando il bilancio di previsione, la maggioranza che sostiene il sindaco di Itri Giovanni Agresti “non è stata capace neppure di ripetere un ipotetico libro dei sogni. Non è stata capace neppure di questo perché la sua visione è pari allo zero”. E’ durissimo l’atto d’accusa che ha avanzato il principale gruppo di opposizione di “Itri Facciamo futuro” all’indomani del consiglio comunale che ha approvato (con nove voti favorevoli contro i 6 contrari) il bilancio di previsione rinviando l’adozione del rendiconto dell’esercizio 2022. Quella di venerdì comunque è stata una seduta storica. Vi ha partecipato a lungo Elena Palazzo per la prima volta nella sua nuova e duplice veste di consigliere e di assessore regionale dopo essere stata sino a qualche settimana vice sindaco e assessore della Giunta Agresti. Nonostante il nuovo e duplice impegno romano, l’esponente di Fratelli d’Italia ha deciso di rimanere a svolgere l’incarico di consigliera comunale di maggioranza nella fase in cui le azioni politiche della Giunta Agresti nel borsino della politica locale hanno conosciuto una picchiata verso il basso sulla scorta della conferma di Forza Italia di non voler far parte della maggioranza e della Giunta che guidano il comune di Itri.
Ne hanno approfittato diligentemente l’ex sindaco Antonio Fargiorgio e le consiglieri Vittoria Maggiacomo e Tiziana Ialongo per infierire il pugnale nel burro di una “completa paralisi amministrativa a fronte di un insieme – hanno esordito – di promesse impossibili da mantenere, formulate con il solo intento di gettare fumo negli occhi degli elettori. A 19 mesi dall’insediamento, la giunta Agresti non solo non è stata in grado di imprimere quella tanto sbandierata svolta alla nostra cittadina, ma addirittura è piombata in un immobilismo figlio dell’incapacità di affrontare e risolvere i problemi (purtroppo tanti) che affliggono Itri”. E la conclusione, impietosa, a cui è giunto l’avvocato Fargiorgio non ha ammesso interpretazioni di sorta: “Se la coerenza fosse una virtù coltivata, e prima ancora conosciuta, in maggioranza, ci si dovrebbe dimettere. Non riteniamo possa esserci diverso tipo di conclusione”.
“Itri Facciamo futuro” ha utilizzato più volte in aula l’evidenziatore di color rosso per tracciare un bilancio sulla gestione dei Lavori pubblici : “Rimangono al palo quando l’elenco triennale registrava una serie di progetti ricevuti in dote dall’Amministrazione precedente e per i tanti finanziamenti ereditati. Le progettazioni sono ancora allo stadio embrionale con il rischio di perdere fondi importantissimi” .
I consiglieri Fargiorgio, Maggiarra e Ialongo sono stati severi sulla situazione attuale: “Di nuovo non c’è nulla. I progetti di fantomatiche rotatorie (presso il cimitero o lo scalo ferroviario) avevano formato oggetto di richiesta di finanziamento dell’Amministrazione Fargiorgio, quindi nulla di nuovo sotto il cielo, se non la voglia di apparire per guadagnare qualche piccolo spazio sui giornali. Progetti di parcheggi sotterranei abbandonati (Piazza Marconi-Piazza Pertini), altri relegati in un oramai polveroso libro dei sogni (Piazzale Padre Pio), altri ancora invece dimenticati (Campoli) con i quali pure era stata montata un’infamante campagna contro il precedente Sindaco. Per non dire delle somme stanziate per la riqualificazione delle nostre piazze centrali, di cui non conosciamo i progetti, ma che a questo punto dovrebbero far intendere chiaramente chi in campagna elettorale, a pochissimi giorni dalle votazioni, ha montato una polemica frutto dell’applicazione del “metodo Boffo”. I problemi veri restano sul tavolo; nel consiglio comunale abbiamo portato l’attenzione sullo stato di degrado di tante contrade e strade extraurbane rispetto alle quali non abbiamo rinvenuto un progetto organico di sistemazione, né alcuno degli amministratori è intervenuto a riferire i prossimi interventi (che non sono previsti…)”
Anche la gestione dell’igiene urbana è stato un altro punto dolente: “La pulizia(?) del paese e la presenza ovunque di erbacce, poi, non restituiscono un’immagine dignitosa di Itri, anzi”. Itri Facciamo Fututo, poi, ha posto l’accento sulla necessità di implementare le politiche sociali a beneficio delle fasce più deboli della popolazione e ha stigmatizzato l’aumento delle tariffe sia per lo scuolabus che per la retta della mensa scolastica. “Un’Amministrazione che asserisce di vantare un tesoretto vicino al milione di euro ha il dovere di assorbire nel proprio bilancio certi aumenti, che vengono peraltro presentati come esigui – hanno aggiunto Fargiorgio, Maggiarra e Ialongo – il risparmio in questi casi non costituisce esercizio virtuoso.
In aula poi è approdato il legittimo malessere di numerosi cittadini residenti nella contrada San Giacomo che rischiano di restare isolati in occasione dei lavori sul ponte Rignano: “E’ strano a dirsi – ma hanno aggiunto i tre rappresentanti dell’opposizione – la maggioranza ha assunto un atteggiamento di vera e propria insensibilità, se non di cecità amministrativa. Abbiamo anche sollecitato l’interlocuzione con diverse famiglie che vivono sulla loro pelle il problema legato all’erogazione dell’acqua dai pozzi privati e abbiamo acceso i riflettori sull’utilizzo delle strutture sportive e sui custodi, rispetto ai quali il mancato affidamento del servizio a società cooperative ha comportato la mancata percezione dello stipendio per mesi e mesi”.
Il consiglio comunale di Itri sul bilancio previsionale ha detto dell’altro. Se il consigliere comunale di opposizione Giusppe De Santis (del Pd) ha votato contro l’importante documento contabile, hanno fatto altrettanto e con toni durissimi anche i due consiglieri comunali di Forza Andrea Di Biase e, soprattutto, Serena Ciccarelli c he, a differenza del collega di gruppo, ha dimostrato di soffrire di orticaria quando ha dovuto elencare le incompiute dell’amministrazione che Forza Italia alle amministrative ha contribuito ad eleggere. La maggioranza nelle prossime settimane dovrà sciogliere un nodo delicatissimo al suo interno che potrebbe pregiudicare la sua staticità politico-amministrativa. Riguarda la realizzazione di un importante investimento produttivo nell’area artigianale in località Pagnano. Le differenziazioni presenti nella maggioranza sono duplici e chiamano in causa l’organo deputato ad approvare il progetto milionario: spetta alla Giunta (come ipotizza il sindaco Giovanni Agresti dopo un parere pro veritate chiesto ed ottenuto al docente di diritto amministrativo Manlio Formica dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale) o alla consiglio comunale che abitualmente approva quei progetti in variante (sul piano volumetrico) al vigente Piano regolatore generale (proposta sostenuta dall’assessora e consigliere Elena Palazzo e, naturalmente, da Fratelli d’Italia).
Questa querelle, ereditata dal voto amministrativo dell’autunno 2021, dovrà essere affrontata e risolta nelle prossime settimana ma la lista di “Itri Facciamo Futuro” si dichiara preoccupata per la mancanza nella maggioranza Agresti “di una visione organica, omogenea e complessiva di Itri. E’ una maggioranza alle prese con un’evidente spaccatura interna su una vicenda che dovrebbe trovarla unita e compatta (si sa, se si fanno promesse in campagna elettorale…) e che invece porta paradossalmente ad invocare l’intervento delle opposizioni. E per fare che? Per dare una legittimazione anche giuridica a certe operazioni che, probabilmente, da soli non si riesce a giustificare neanche sotto il profilo politico. Ma, in politica come nella vita, gli impegni – ha concluso i consiglieri Fargiorgio, Ialongo e Maggiarra – vanno mantenuti da chi li ha presi”.