FORMIA – Nel fine settimana, a Formia, presso l’oratorio della parrocchia di Gianola, che ha aperto le porte con la disponibilità di don Carlo e don Francesco, si è tenuto un incontro della comunità di quartiere per approfondire e confrontarsi sulle priorità che – secondo i residenti – riguardano il Parco di Gianola. L’inizativa – nell’aria già da qulche mese – fa seguito ad un precedente documento sottoscritto da alcuni cittadini per chiedere una maggiore attenzione delle Istituzioni per il quartiere, con particolare riferimento proprio al Parco di Gianola e ai suoi beni archeologici. In effetti – va detto – che il bisogno di accendere i riflettori su questo specifico spaccato cittadino è nato con l’occasione dell’inaugurazione dei alcuni spazi arechologici del Parco restaurati e riconsegnati alle visite del pubblico.
Così i due relatori – il preside Pasquale Scipione e l’architetto Salvatore Ciccone – si sono soffermati su questo. “Forse avremmo potuto evitare discutibili scelte recenti fatte sul territorio, in particolare nell’area archeologica della Villa di Mamurra” – sottolinea a margine il prof. Scipione – “Con un interessantissimo intervento tecnico e stupende immagini del Parco, l’architetto Ciccone ci ha illustrato come l’ultimo intervento non ha mutato solo in peggio l’aspetto esteriore di molte presenze archeologiche come la Grotta della Ianara, l’edificio ottogonale della Villa Romana di Mamurra , ma ha anche interrotto quell’afflato di appartenenza ad un mondo in cui la dimensione storica e mitologica deve essere curata e difesa nel rispetto delle forme democratiche, ma con perseveranza producendo proposte realistiche”.
L’obiettivo di questo evento – a cui hanno preso parte rappresentanti del quartiere, associazioni, comitati e forze politiche – è stato quello di “conoscere e formulare proposte per il nostro territorio che aiutino le amministrazioni ad attuare interventi che migliorino le bellezze naturali, ambientali, turistiche, archeologiche che possediamo e spesso non sono note a tutti” – aggiunge Scipione. ” Credo che non potesse sfuggirci questa occasione per formulare proposte per il nostro territorio rispetto alle scelte future da fare. Il Sindaco ha promesso di istituire un indirizzo mail comunale per accogliere proposte. Per questo abbiamo ritenuto utile dopo esserci consultati con associazioni e comitati incontrarci per non farci sfuggire questa opportunità.
Pur accogliendo questa reazione, il preside Scipione lancia comunque un ultimo avviso, affermando che “naturalmente quest’azione non esclude l’impegno a difendere democraticamente il nostro quartiere, nelle forme consentite, da interventi inadeguati. Abbiamo un riferimento normativo importante: la Legge Regionale n. 7 del luglio 2017 e la Costituzione, che all’art. 9, recita la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura poi aggiunge tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione, che si ricollega a due ministri dell’unità d’Italia, Rava e Croce, e al ministro Bottai all’epoca fascista. È a questi precedenti che si ispirarono i componenti dell’Assemblea Costituente quando formularono l’articolo 9 della Costituzione. La Legge Regionale all’art. 2, comma 9, dispone che la Regione Lazio riconosce il diritto dei cittadini alla informazione e partecipazione di tutti i programmi di trasformazione dei territori compresi i programmi di rigenerazione urbana, quindi anche delle aree archeologiche e territori ricadenti”.
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