Gioco illegale: l’Italia impartisce lezioni all’Europa

Attualità Magazine

ROMA – L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha recentemente aggiornato la “blacklist” con l’elenco dei siti non autorizzati alla raccolta di gioco in Italia. Attualmente i domini oscurati sono 9.505, 56 in più rispetto all’ultimo aggiornamento del febbraio scorso.

I numeri sopra citati confermano come la blacklist funga deterrente contro i siti pirata. Ricordiamo che l’accesso ai siti non autorizzati viene impedito per attuare le disposizioni contenute nell’articolo 1 della Legge Finanziaria 2006, creata per contrastare le truffe online legate al gioco d’azzardo. Nel nostro Paese, infatti, la regolamentazione del gioco distingue in maniera univoca i giochi non consentiti da quelli consentiti. Nella prima categoria rientrano tutti quei siti non dotati di licenza AAMS cui è fatto assoluto divieto di offerta da parte di chiunque e in qualsiasi forma, nella seconda categoria invece rientrano i casinò online italiani con regolare licenza.

Va detto, però che i problemi legati ai siti illegali sono causati anche dalla mancanza di attenzione da parte dei giocatori. Ciò emerge dalla diffusione di un’informativa del Ministero delle Imprese e del made in Italy (in collaborazione con Adm) sull’inibizione di siti internet che offrono gioco illegale nel periodo 2021-2022. Da tale ricerca è emerso che il 47% dei giocatori che giocano online non controlla che i siti siano autorizzati da ADM. Inoltre, per scegliere il sito dove giocare ci si affida principalmente a recensioni online (42%) o a consigli di amici (30%).

Un altro dato significativo riguarda la cultura del gioco illegale. Infatti, solo 2 italiani su 3 ritengono che giocare su siti non crei problemi con la legge, mentre il 20% ritiene che il gioco illegale non sia dannoso, ma semplicemente una possibilità in più per giocare. Non sorprende dunque, che nel nostro Paese la regolamentazione in merito sia così stringente. L’Italia, infatti, è un’eccellenza nella lotta al gioco illegale, al punto che il suo esempio sta attecchendo anche in altri Paesi europei.

 

Blocco e oscuramento dei siti di gioco illegali: l’azione dell’Anj in Francia

L’Anj (Autorité Nationale des Jeux) nell’ultimo anno ha avuto per la prima volta il potere di bloccare e oscurare i siti web illegali, una svolta importante per il Paese transalpino. Il vero giro di vite è arrivato, però, solo recentemente quando la stessa Anj ha pubblicato la lista di siti sottoposti a blocco amministrativo. I suddetti siti sono in tutto 152 fino ad oggi, una cifra irrisoria rispetto ai numeri italiani, ma comunque un inizio. Va aggiunto che attualmente in Francia il gioco online legale è offerto da 17 operatori autorizzati e da un operatore che detiene il monopolio della lotteria (la Francaise Des Jeux) e nessuno di questi può offrire casinò games, dato che, secondo l’ordinamento francese, questi ultimi sono illegali.

La nuova proceduta rafforzerà dunque i poteri dell’Anj, sostituendo la procedura legale per il blocco dei siti di gioco illegali con una procedura di blocco amministrativo. Tuttavia, c’è ancora un limite importante all’applicabilità della nuova normativa, quello temporale. Infatti, tra il momento in cui è stato individuato un sito illegale e il momento in cui il giudice ha emesso la sua decisione di blocco trascorrono solitamente dai 4 ai 6 mesi. Ciò significa che in questo lasso di tempo rimane sempre il pericolo che i suddetti siti ingannino gli incauti utenti raccogliendo illegalmente i loro dati personali, installando programmi informatici dannosi sul computer o sul cellulare all’insaputa del giocatore o operando frodi finanziarie. Per evitare questo genere di problemi sarà dunque necessario snellire tale procedura.

 

Approcci diversi in Europa: Svizzera e Belgio a confronto nella lotta al gioco illegale

Diversa risulta essere la situazione in altri Paesi europei. In Svizzera, è attiva una legge dal 2019 che blocca i siti illegali e ad oggi si discute se questo deterrente sia sufficiente o se sia necessario inasprire le pene a riguardo. In Belgio, invece, l’autorità competente si limita a inviare diffide ‘amichevoli’ in cui richiama l’ordinamento giuridico vigente e concede un breve termine per porre fine alla situazione illecita”. Solo nel caso in cui non vengano soddisfatti i criteri richiesti entro due settimane viene avviata una procedura di blocco.

Da quanto detto si può affermare che la strada per combattere il gioco illegale è ancora lunga, specie con le nuove tecnologie che forniscono diversi strumenti per aggirare le leggi, ma l’Europa sta iniziando a comprendere la pericolosità dei siti illegali.