LATINA – Ammonta complessivamente a 65 anni di carcere la dura requisitoria con cui il Procuratore generale presso la Corte di Appello di Roma ha sollecitato, nell’ambito del processo per l‘operazione “Alba Pontina”, la conferma delle condanne emesse a conclusione del processo terminato nel luglio 2021 nei confronti di otto imputati.
Per i componenti del clan di Campo Boario, ai quali è stato riconosciuto in vincolo associativo di stampo mafioso, il Procuratore generale ha chiesto 24 anni e due mesi di carcere per il capo famiglia Armando Lallà Di Silvio, 15 anni e tre mesi per la moglie Sabina De Rosa, sei anni e quattro mesi per Angela Di Silvio, cinque anni e quattro mesi per Genoveffa Di Silvio, quattro anni per Federico Arcieri, tre anni e sette mesi per Tiziano Cesari, tre anni e tre mesi per Francesca De Rosa e due anni e sette mesi per Giulia Di Silvio. Se le istanze di condanne del Procuratore generale sono state condivise dai legali delle tre parti civili che si sono costituite in giudizio (Il comune di Latina, la Regione Lazio e l’associazione anti mafia “Antonino Caponnetto”), lunghe ed articolate si sono rivelate le arringhe difensive svolte, tra gli altri, dagli avvocati Emanuele Farelli, Luca Giudetti Oreste ed Angelo Palmieri.
Altri componenti del pool difensivo interverranno il 15 maggio quando è prevista la sentenza d’appello.