FORMIA – “Pedemontana impossibile?” – è la domanda che si pongono, in una nota, l’associazione “Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine” e l’associazione “Incontri & Confronti”. Il quesito, di quelli che riecheggiano in città da numerosi anni, posto a più riprese quando riflettendo sulla necessità di ottimizzare la viabilità di Formia, giunge ora in relazione alle dichiarazioni dell’assessora Eleonora Zangrillo, in riferimento a quanto espresso dal Ministero dei Lavori Pubblici, che – dicono – “confermano le grosse problematiche dell’ultimo progetto ANAS per la cosiddetta Pedemontana, ora chiamata tangenziale di Formia”.
“Si tratta di problemi che, via, via negli anni, stanno dimostrando l’insostenibilità del progetto: zone di attraversamento densamente abitate e soggette a rischio idrogeologico, costi esorbitanti, interferenze con il bacino di alimentazione delle sorgenti, sia nella fase di costruzione che di esercizio. Questi problemi allungano i tempi e le concrete possibilità di attuazione dell’opera. La tabella esplicativa è tratta dal sistema informativo Lavori ed Opere Strategiche della Camera dei Deputati ed indica al 31 Maggio 2022, sia nella parte del monitoraggio che dei dati delibere CIPESS o Allegati infrastrutture DEF, il fabbisogno di 401,760 milioni di euro. In pratica si ritorna quasi alla cifra del 2004, senza considerare gli aumenti prodotti dalla guerra e dall’inflazione” – riflettono le due Associazioni.
E concludono: “Formia e il Golfo non possono restare prigionieri di un traffico caotico che limita ogni ipotesi di sviluppo e la qualità della vita dei residenti. Se la Pedemontana non è sostenibile, è necessario ipotizzare soluzioni alternative con interventi strutturali e mirati sulla viabilità ordinaria. Pertanto è urgente superare ogni indugio e discuterne in un’apposita seduta del Consiglio Comunale”.
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