FORMIA – Chiesa gremita per i funerali di Mario Piccolino. La reazione ferma dei cittadini formiani al “più grave omicidio dal dopoguerra ad oggi” – come lo ha definito il sindaco Sandro Bartolomeo – si aggiunge alla partecipazione di oltre un migliaio di persone provenienti da tre province alla fiaccolata di sabato scorso.
Chiusa la camera ardente presso la sala Ribaud (aula consiliare) del Comune di Formia con un accorato discorso del vice presidente dell’ordine degli avvocati di Latina Antonio Fargiorgio, poco dopo le tre la salma ha attraversato in processione l’ultimo tratto di via Vitruvio, fino alla chiesa di San Giovanni. Ad accompagnarla affianco al primo cittadino c’era Marco Piccolino, fratello della vittima e professore di fisica presso un’università americana e la consorte.
Attorno al feretro il picchetto degli avvocati del foro di Latina, che hanno voluto partecipare alle esequie vestendo la toga oltre ad essersi accollati i costi delle esequie.
Durante l’omelia il parroco Don Mariano Parisella ha preso spunto dall’episodio evangelico della resurrezione di Lazzaro per lanciare un unico pressante interrogativo: “Dov’è tuo fratello”? Lo stesso posto al fratricida Caino dal dio dei cristiani Don Mariano lo ha rivolto ai politici presenti. “Nel momento che si alza la mano assassina – ha detto – Dio ci interroga. Se abbiamo responsabilità politiche o istituzionali dobbiamo rispondere a questa domanda e non lasciarci prendere dalla prepotenza che si coniuga con la parola morte”. E poi: “Mario aveva nei rapporti con gli altri ombre e fragilità come tutti. Cercava di capire la vita delle persone a modo suo e spesso ci riusciva… non possiamo rimanere indifferenti qualunque sia il motivo della morte… Se la coscienza ha funzionato la morte non sarà la negazione dell’umano…”
Toccante il ricordo di Don Luigi Merola. “Non è stato un tifoso della legalità, è stato un giocatore. Siamo ancora troppo pochi i giocatori della legalità”. Poi l’affondo: “Mi auguro che non succeda come per Annalisa durante (uccisa a Napoli nel quartiere di Forcella per sbaglio il 27 marzo 2004 mentre era in corso un agguato al boss Salvatore Giuliano). Spenti i riflettori siamo rimasti soli. L’associazione ‘A voce d’e creature’ farà la sua parte: nonostante fosse un avvocato era un debole ed aveva ancor più bisogno di noi”.
Il discorso di Don Luigi Merola
E’ seguito poi l’intervento del fratello della vittima Marco Piccolino che, seppure visibilmente scosso, ha voluto dare un messaggio di speranza citando tra gli altri il periodo storico di fine anni settanta in cui la P2 aveva forti ingerenze sulla vita dello stato. “Formia – ha detto – è solo più esposta di altri posti. Dobbiamo sperare anche se poche cose ci autorizzano a farlo. Dimenticate gli astii verso Sandro Bartolomeo. Sandro è esposto ed è esposto molto. Il colpo (di pistola) è un riferimento a quanto Sandro e la sua amministrazione stava facendo, per fargli invertire la rotta”. Mario avrebbe confidato al fratello di essere stato minacciato più volte, anche in riferimento al suo attivismo a favore dell’attuale giunta”.
Il discorso del fratello Mauro
I funerali sono stati chiusi dall’intervento del sindaco Bartolomeo (LEGGI QUI). All’uscita del feretro tanti applausi e l’accompagnamento di “Bella Ciao” eseguita dalla banda comunale. Mario riposerà ora nel cimitero di Selvacava di dove era originario.
Antonello Fronzuto
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