SABAUDIA – Era lo scorso marzo, quando al motto “Adesso non possiamo più aspettare!” – la Professoressa Miriana Zannella – Dirigente dell’Istituto “Rita Levi Montalcini” di Sabaudia – scrisse una lettera aperta al Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, per metterlo al corrente della “situazione di emergenza” che viveva la “sua” scuola. Con l’occasione gli formulò – tra l’altro – l’invito a recarsi quanto prima presso l’Istituto per verificare quanto gli raccontava e portare il suo “conforto istituzionale e soprattutto delle risposte”. Quest’appello non è rimasto inascoltato.
“Abbiamo chiesto tanti sacrifici ai nostri studenti, alle loro famiglie e ai docenti nella speranza che le Istituzioni tutte facessero la loro parte. Sono stati presentati progetti senza che questi abbiano mai visto realmente l’inizio dei lavori ed invece noi abbiamo seriamente bisogno di risposte. Abbiamo sempre avuto fiducia come comunità scolastica nelle nostre amate istituzioni, e non vorremmo mai sentirle così lontane come ora” – scriveva la prof.ssa Zannella.
“Sono numerosi gli interventi realizzati finora e molti quelli in programma presso l’istituto omnicomprensivo ‘Giulio Cesare’ – plesso Rita Levi-Montalcini – di via Parco Nazionale a Sabaudia da parte della Provincia di Latina” – replicava il Presidente della Provincia di Latina Stefanelli pochi giorni dopo. Poi, mercoledì scorso, 11 maggio, il presidente Stefanelli ha mantenuto la promessa: ad apertura dei cancelli c’era anche lui al “Rita Levi”. Ha incontrato la Dirigente, i professori, ha interagito con qualche studente, ma soprattutto ha visitato tutta la scuola osservandone criticità e necessità, accompagnato anche dal sindaco della città di Sabaudia Alberto Mosca e dal vice-sindaco Giovanni Secci.
Una visita accurata di tutti i laboratori, le aule e gli spazi interni ed esterni dell’edificio; l’ascolto e la presa d’atto di tutte le situazioni che meriterebbero più attenzione e sensibilità istituzionale. Due ore dense di spiegazioni e nuove consapevolezze che non potranno non determinare un interessamento rispetto alle risposte che le “domande” poste richiederanno. Tutto nell’interesse degli studenti.
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