In attesa della realizzazione del Policlinico del Golfo il nuovo corso all’Asl di Latina e alla Regione Lazio si adoperino per riempire i tanti gravosi vuoti che caratterizzano l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia e l’offerta della sanità pubblica sul territorio del sud pontino. Un primo gesto di “buona volontà” dovrà essere il taglio o, in alternativa, il ridimensionamento delle liste d’attesa che non fanno onore ad un paese moderno. La Funzione Pubblica e la segreteria territoriale della Cgil di Latina e Frosinone hanno anticipato alcuni degli argomenti che caratterizzeranno l’intervento del segretario generale nazionale della Cgil Maurizio Landini mercoledì 17 maggio, alle ore 16.30, presso la sala conferenze dell’ospedale di Formia. Il leader del principale sindacato italiano sarà a Formia per partecipare ad un’assemblea “con tutti i lavoratori” che, parte integrante di una mobilitazione promossa dalla Cgil contro le nuove politiche del lavoro varate dal governo Meloni, ha per tema “Ascoltate il lavoro” in vista di un’imminente proclamazione dello sciopero generale
L’arrivo a Formia di Landini nel pomeriggio sarà preceduto in mattina da un altro atteso momento organizzato dalla Filcams Cgil di Latina e Frosinone (è il sindacato che si occupa di turismo, commercio e servizi) nell’ambito di una campagna di tutela a favore delle “lavoratrici e lavoratori del mondo del turismo nei nostri territori.” Il Segretario Generale della Filcams Latina Frosinone, Luca De Zol, ha deciso di riunire il direttivo a Formia, presso la sala Ribaud del Palazzo Municipale, “per dare un segnale netto della Filcams sul territorio e su questi temi. A dirlo è l’attivo coordinatore comprensoriale della Filcams, Salvatore D’Angiò, convinto dell’importanza di tenere a Formia il direttivo del sindacato “per accendere i riflettori sul lavoro stagionale, per ridare valore a un lavoro afflitto da condizioni difficili e non più tollerabili…Sono stati i lavoratori stagionali, quelli già segnati dalla precarietà, i più colpiti dalla profonda crisi che ha colpito il settore con la pandemia. Questi lavoratori molto spesso – denuncia D’Angiò -. hanno retribuzioni scarse, turni massacranti e riposi settimanali negati e straordinari non pagati”.
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