TERRACINA – Capace di ricompattare per la prima volta intorno alla sua figura il centro destra. Non era mai avvenuto dal 1994. “Cosa farò ora? Recuperare un po’ di sonno e poi mettermi con grande senso di responsabilità al servizio di questa città che, dopo quasi un anno di commissariamento, è ferma, bloccata. E purtroppo l’estate è alle porte.”. Ha atteso un intero pomeriggio Francesco Giannetti per concedersi ai taccuini e alle telecamere nella hall del Grand Hotel Palace di Terracina. Il neo sindaco qui aveva dato appuntamento alla sua coalizione per lo scrutinio che, dopo un andamento incerto, ha avuto poi un crescendo wagneriano sino a vincere le elezioni amministrative con 12988 voti, pari al 64,29%.
Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale lo scorso luglio a seguito dell’inchiesta giudiziaria “Free Beach” (mutilata dai pronunciamenti del Riesame seguiti all’ordinanza di custodia cautelare dell’ex Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota) e, ancorprima, dopo l’arresto dell’ex assessore all’urbanistica della Giunta Tintari, Pierpaolo Marcuzzi, non era facile rimettere insieme tutte le articolazioni di centro destra. E’ riuscito nell’intento il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, capace di trovare un rappresentante della società civile, un architetto, in possesso di tutti i crismi in grado di far felice, a cominciare dal suo look, il centro sinistra: attento alle politiche ambientali e a quelle del welfare. Grazie alla sua lista civica “Francesco Giannetti Sindaco” e all’apporto elettorale della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, il neo sindaco di Terracina non ha mai fatto entrare in partita gli altri avversari: Fabrizio Di Sauro (Terracina Rinasce, M5S e Pd) che si è fermato a 2966 preferenze pari al 14,68”, Alessandro Di Tommaso (lista Alessandro Di Tommaso Sindaco) con 2898 con il 14,35%, Gabriele Subiaco (Europa Verde) con 1092 voti pari al 5,41% e Massimiliano Cesare Fornari (Forza & Coraggio) con 258 voti pari al 1,28%.
Giannetti temeva che il voto, dopo la bufera giudiziaria della scorsa estate, ne risentisse. E invece ha vinto con consensi bulgari dapperttutto e quando è arrivato il dato delle sezioni periferiche di Borgo Hermada e di La Fiora la tensione è stata liberata con autentici boati all’interno del quartiere generale del Palace. Giannetti solo in questo momento ha deciso di parlare ai giornalisti. Temeva che potesse ripetersi quanto avvenuto il 20 e 21 settembre 2021 quando l’allora sindaco vicario Roberta Tintari (in carica da poco di un anno dopo le dimissioni del neo parlamentare europeo Nicola Procaccini) dovette accontentarsi, al termine del primo turno, del 43,76% davanti all’allora candidato della Lega Valentino Giuliani (33,86%). Quindici giorni più tardi ad affermarsi fu la Tintari con 9422 voti contro le 8038 preferenze di Giuliani. Giannetti, facendo fatica a nascondere la sua commozione, li ha voluto ricordare entrambi.
La Tintari la scorsa estate, ad un anno e mezzo dalla sua elezione, era stata costretta alle dimissioni dopo l’inchiesta “Free Beach”, Giuliani perhè se non fosse scomparso prematuramente qualche mese sarebbe dovuto diventare lui il candidato sindaco espresso dalla Lega. Quando i nomi del carroccio non hanno convinto gli altri alleati, è sceso in campo lui, Nicola Procaccini che dal “suo cappello a cilindro” (come ha dichiarato nell’intervista video allegata l’assessore regionale allo sport di Fratelli d’Italia Elena Palazzo) ha trovato il “nome giusto” che, espressione della società civile, ha permesso al centro destra di fare sintesi dopo….29 anni. Meglio tardi che mai. La vittoria di Giannetti consentirà alla sua coalizione di avere in consiglio comunale, grazie anche al premio di maggioranza, una maggioranza bulgara. Sarà formata da 17 consiglieri, così suddivisi: 7 di Fratelli d’Italia, 4 della lista civica Francesco Giannetti sindaco, 3 a testa della Lega e di Forza Italia.
Al centro sinistra, dopo il miraggio iniziale di coltivare la speranza di approdare almeno al ballottaggio, è rimasto un senso di frustrazione politica provocato dallo schiacciante dominio elettorale del centro destra da una parte (e in particolare modo di Fratelli d’Italia) e dalla divisioni interne. Fabrizio Di Sauro era il candidato del Pd, del Movimento Cinque Stelle e della civica “Terracina Rinasce”, l’ex Dem Alessandro Di Tommaso (sino al 2022 consigliere comunale della maggioranza Tintari) ha provato a raggiungere un’intesa all’interno del fronte progressista per una candidatura a sindaco unitaria ma quando non sono maturate le sufficienti condizioni politiche – come ha ribadito nell’intervista video allegata – ha deciso di tentare di sbaragliare il campo allestendo una civica in cui campeggiava l’ex assessore Barbara Cerilli.
“La nostra sarà un’opposizioine responsabile – ha detto Di Tommaso – I numeri non ammettono altre interpretazioni e il sindaco Giannetti dovrà gestire un comune che non è fermo dalla scorsa estate ma da almeno dal 2018…Se sarà in grado di rimetterlo in moto, noi per il bene di Terracina faremo la nostra parte”. La festa presso il Grand Hotel Palace si è protratta sino a notte fonda. In serata è arrivata da Latina il neo assessore regionale allo sport, l’itrana Elena Palazzo che nell’intervista video allegata ha condiviso integralmente il pensiero del deputato europeo Nicola Procaccini: “I successi netti di Matilde Celentano a Latina e Francesco Giannetti a Terracina sono il frutto delle proposte serie e concrete e di candidati convincenti, che hanno saputo parlare al cuore delle persone. I cittadini hanno compreso il valore dei nostri messaggi e hanno premiato due candidati sindaco apprezzati dai cittadini, che hanno saputo unire attorno alle loro figure e ai rispettivi programmi una intera coalizione. Accanto alla soddisfazione per i nuovi sindaci, a cui vanno i miei complimenti, rilevo con piacere in entrambe le città l’importante affermazione delle liste e dei candidati di Fratelli d’Italia. Il partito, grazie al lavoro di tutti i suoi esponenti e il coordinamento del Senatore Nicola Calandrini, si è confermato forza trainante di una coalizione coesa e capace di trasmettere sul territorio i valori e le proposte che il governo nazionale e regionale stanno cercando di attuare per garantire la crescita e lo sviluppo dell’intera nazione e veicolati a Latina e Terracina con la presenza di ministri e sottosegretari e dal presidente Rocca. Come accaduto già per le affermazioni alle elezioni politiche e regionali, alla soddisfazione per i risultati si unisce il momento della responsabilità e di mettersi al lavoro per riprendere un percorso di buona amministrazione bruscamente interrotto nelle due città.”
In conclusione un dato statistico. Anche a Terracina l’affluenza alle urne, dopo l’allarme alle ultime elezioni politiche e regionali, ha subito un vistoso calo: su 36.759 aventi diritto, hanno votato in 20.752 (56,45%) – le schede nulle sono state 423, quelle bianche 105 e le contestate 22 – quando il 20 e 21 settembre a recarsi alle urne nei 45 seggi era stato il 64,64% dei terracinesi aventi diritto.
Elena Palazzo, assessore regionale allo sport
Alessandro Di Tommaso, candidato sindaco di “Alessandro Di Tommaso sindaco”