ITRI – Meglio tardi che mai. La decisione della Giunta Agresti di varare, dopo mesi di attesa, il progetto presentato dalla società “G&A Porte” di Itri di realizzare un mini agglomerato artigianale in località Pagnano ha alimentato un dibattito politico che ha coinvolto alcuni rappresentanti delle minoranze. Per l’ex sindaco Antonio Fargiorgio l’amministrazione comunale ha “perso soltanto tempo sulla scorta di una procedura che non era chiara…..ma molto di più…chiarissima”. Il parere tecnico rilasciato il 29 aprile scorso dal responsabile del procedimento e dirigente del responsabile della ripartizione urbanistica Massimiliano Meschino era ineccepibile rispettando tutte le procedure e le disposizioni di legge. Il progetto rispettava, infatti, il piano regolatore generale vigente a Itri, gli standards urbanistici previsti dal Decreto Ministeriale 444/1968 e le destinazioni d’uso su un’area sgravata da ogni possibile vincolo urbanistico
L’imprenditore ha atteso troppo tempo per soddisfare una legittima istanza. L’ex sindaco Antonio Fargiorgio il suo orientamento tecnico amministrativo l’aveva manifestato nei giorni scorsi in una riunione congiunta cui avevano partecipato le commissioni Urbanistica e Lavori e la stessa conferenza dei capigruppo: “Ho soltanto ribadito che la maggioranza Agresti stesse facendo pura accademia. La proposta del privato è arrivata alla Giunta forte di un chiaro parere dell’ufficio tecnico del comune e sostenuta da un parere pro veritate di un illustre avvocato ed amministrativista che è il professor Manlio Formica. La strada era segnata. E invece la maggioranza ha perso soltanto del tempo a fronte di una legittima istanza di un imprenditore itrano che aveva diritto ad avere una risposta, qualsiasi essa fosse stata”. Perché questo ritardo? Questa vicenda urbanistica ma anche imprenditoriale ha registrato una diversità di veduta all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco di Itri Giovanni Agresti. Se il primo cittadino ha sempre sostenuto come fosse la Giunta l’organo preposto ad approvare in variante il progetto della “G&A Porte”, la componente vicina all’ex vice sindaco e ora assessora e consigliera regionale Elena Palazzo (Fratelli d’Italia) sosteneva il contrario e, cioè, che a decidere sarebbe dovuto essere in consiglio comunale. Giovanni Agresti questa prova muscolare questa volta l’ha vinta con la necessaria autorevolezza politica e l’assessore presente in Giunta riferimento dell’Onorevole Palazzo, Mario Di Mattia, ha dovuto prendere atto di un accordo diverso da quello ipotizzato.
L’ex sindaco Antonio Fargiorgio ora si augura che il progetto, in grado di realizzare nuovi spazi produttivi e commerciali ma anche un’innovativa scuola di formazione per i giovani interessati ad avvinarsi al settore degli infissi e degli arredi esterni delle abitazioni e delle attività imprenditoriali, non resti chiuso in qualche cassetto della ripartizione tecnica del comune di Itri. “La Giunta ora è chiamata a dare seguito e attuazione a quanto approvato – ha concluso l’ex sindaco di Itri – sollecitando un iter snello e veloce alla Regione Lazio chiamata, come prevede la norma, ad approvare la variante al Prg con le relative ed eventuali osservazioni. Si è perso del tempo probabilmente per diversità di vedute all’interno della maggioranza e ora questo decisionismo dovrà trovare i giusti riscontri altrove…”
Lo sviluppo del complesso artigianale in località Pagnano provoca, a distanza di anni, brutti sogni ad un altro ex sindaco di Itri. Giuseppe De Santis , prima di essere sfiduciato, il 19 maggio 2015 chiese ed ottenne l’approvazione di una cittadella industriala e dell’artigianato come prevedeva il piano regolatore del comune di Itri. Quella delibera – a suo dire – divenne carta straccia perché nel 2017 la Regione la bocciò per la mancata adozione da parte della successiva amministrazione comunale, quella presieduta dall’avvocato Fargiorgio, del relativo e necessario piano di lottizzazione ultimando un iter sollecitato dalla stessa Regione con il recepimento delle sue integrazioni. L’ex sindaco De Santis ha accolto con “soddisfazione” l’approvazione del progetto della “G&A Porte” da parte della Giunta Agresti perché “il mondo imprenditoriale e i lavoratori non possono assolutamente attendere i tempi elefantiaci della politica. Sono state davvero terribili le voci sinora circolate circa l’ipotesi che numerosi dipendenti della Società G & A porte Srl avrebbero potuto perdere il posto di lavoro per l’impossibilità di poter sviluppare il progetto di realizzazione di una struttura produttiva nella zona artigianale di Pagnano con il contestuale onere di affrontare impegni costi per spese di locazione”.
“Negli ultimi tempi – ha aggiunto De Santis – avevo sollecitato a più riprese il Sindaco e la Giunta ad approvare l’ iniziativa privata e sinceramente non ho mai capito le vere difficoltà che hanno caratterizzato questa situazione di stallo. Eppure la proposta è sempre stata suffragata dai prescritti pareri tecnici occupazione. Avevo proposto anche di affrontare eventualmente in consiglio, qualora ci fosse stata la necessità. Il compito di un’amministrazione comunale è, naturalmente della legge, di agevolare, ai fini di una prospettiva di crescita economica, patrimoniale e finanziaria del territorio, le iniziative imprenditoriali e la garanzia di una occupazione stabile. Non è la prima volta che invito l’attuale amministrazione ad accelerare le procedure amministrative, visto che è questo che ha promesso ai cittadini nella campagna elettorale . Sono trascorsi otto anni da quella delibera approvata in consiglio ed un anno e mezzo dall’inizio di questa consiliatura- ha concluso l’ex sindaco di Itri Giuseppe De Santis, ora Pd – I cittadini e le imprese non possono subire i ritardi della politica , considerando che il piano artigianale era stato adottato regolarmente nel 2015…”. De Santis ha fatto sapere di “non aggiungerebbe altro” perché provocherebbe ulteriori danni a quelli già noti…”