FORMIA – Anche il Prefetto di Latina, Pierluigi Faloni, ha presenziato questa mattina alla camera ardente di Mario Piccolino, presso la Sala Ribaud del Comune di Formia (LEGGI QUI). Una presenza importante la sua, che oltre alla vicinanza all’amministrazione comunale di Formia è servita per far sentire alla cittadinanza la forza delle istituzioni. Faloni ha partecipato insieme al vice questore Paolo Di Francia ad un vertice durato oltre mezzora in cui il sindaco Sandro Bartolomeo ha esposto tutte le sue titubanze per il dilagare della piccola criminalità. A supporto il primo cittadino ha fatto notare come il rafforzamento dei controlli di questi giorni abbia portato diversi risultati.
L’assassinio dell’avvocato Piccolino, ha dichiarato Faloni, “è un atto che va contro la legalità, violenta, quindi, a prescindere, da quelli che saranno i risultati di quello che le Forza di Polizia cercheranno di appurare, in questo momento bisogna dire che ogni forma di illegalità e di violenza va censurata e combattuta c on la cultura della legalità dei cittadini, perché sono loro che con il loro vivere onesto fanno la bellezza di una collettività”.
E ha sottolineato che “le persone oneste sono più di quelle disoneste e devono far sentire la loro voce”. “Sono qui – ha aggiunto – in rappresentanza di tutte le persone oneste che devono combattere l’illegalità e la violenza”.
Una battuta anche sulla stampa e sulle intimidazioni ai giornalisti: “State facendo il vostro dovere e non dovete avere paura – ha risposto visibilmente colpito ad una domanda specifica del collega Antonello Fronzuto – Il dibattito, il dialogo, il confronto è la base della nostra democrazia, quindi, continuate a fare il vostro lavoro, rispettando le regole, e state sicuri perché poi la correttezza, l’onestà, la professionalità paga sempre”.
Giornalisti e blogger, categorie al centro dell’attenzione insieme a quella degli avvocati per quanto accaduto, hanno deposto sulla bara dell’avvocato Piccolino un cuscino di fiori con sopra un bigliettino con il proprio nome ed una penna, a difesa della libertà di stampa. In mattinata nella sala Ribaud era presente anche il giornalista anticamorra Sandro Ruotolo, da qualche tempo sotto scorta.
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