LATINA – Sono sul piede di guerra le toghe della provincia. Ai malumori seguiti all’arresto dell’ex Gip Giorgia Castriota relativamente ad una diversa e più trasparente gestione delle consulenze per quanto riguarda l’amministrazione giudiziaria delle società in odore di fallimento si è aggiunta quella che è stata definita la “drammatica situazione in cui versa attualmente l’Ufficio del Giudice di Pace di Latina”. I giudici in servizio sono soltanto tre a fronte dei 15 previsti in pianta organica, il personale amministrativo a disposizione è praticamente la metà di quello che dovrebbe operare alla vigilia dell’entrata in vigore di quella parte della Riforma Cartabia che attribuisce all’ufficio del giudice di pace maggiori competenze e ruoli quasi a farlo equiparare alla figura del vecchio Pretore.
L’ordine degli avvocati nel corso di un’assemblea degli iscritti convocata dal presidente Giovanni Lauretti ha deciso di passare al contrattacco. Ha dichiarato all’unanimità lo stato di agitazione e mobilitazione permanente dell’Avvocatura pontina, delegando il Consiglio dell’Ordine a svolgere una adeguata interlocuzione con le istituzioni competenti e le forze politiche per “richiedere un incisivo intervento che possa scongiurare la paventata interruzione delle attività giudiziarie del Giudice di Pace di Latina”. Verranno, a tal riguardo, programmate iniziative che “coinvolgano le forze sociali e la cittadinanza per la presa di coscienza di una problematica stringente che riverbera i suoi effetti sulla vita del cittadini e delle imprese della comunità pontina”.