FORMIA – Quando la solitudine a Formia diventa… mortale. Due vicende umane hanno avuto nelle ultime ore due destini analoghi: la morte dei loro protagonisti che, se avessero potuto, avrebbe evitato di esserlo in una città anch’essa sempre più triste e fors’anche rassegnata. Le due storie non si sono consumate in periferia laddove è più complicato, a causa degli spazi fisici più evidenti, che il vicino sappia i problemi e le vicissitudini del coinquilino residente nel pianerottolo di casa. Questa preoccupante involuzione sociale ha avuto per scenario il centro urbano di Formia. La vicenda più triste, forse, è stata consumata in un appartamento di via Padre Martino, la strada che, alle spalle dell’ospedale “Dono Svizzero”, collega via Ferrucci a via Madonna di Ponza, all’estremità del popolare quartiere di Rio Fresco Scacciagalline teatro – sempre nei giorni scorsi – di un tentato duplice omicidio da parte del figlio 47enne ai danni dei suoi anziani genitori.
Sullo sfondo dell’amara e prematura scomparsa di un 73enne ex carrozziere di Formia ci sono state il fallimento della sua nota attività artigianale (un tempo gestita con i fratelli) e i successivi dissidi con i suoi familiari stretti. Si è verificato che la chiusura di quell’autocarrozzeria ubicata nella vicina via Ferrucci si è rivelata l’inizio di tanti altri guai con cui ha dovuto condividere quest’uomo rimasto senza un lavoro e, soprattutto, senza gli affetti più vicni. Un rifugio l’ex carrozziere l’aveva trovato in una donna di gran lunga più giovane di lui, di professione commessa in un bar a ridosso del centro. E’ stata la donna – la sola – ad occuparsi negli ultimi tempi dell’ex carrozziere che viveva nell’abitazione della sorella e che un tempo era la sua. La barista da qualche tempo era molto preoccupata del silenzio del compagno. L’uomo non rispondeva più al telefonino che, per via delle chiamate ricevute, si era scaricato. Inevitabile la scelta, quasi obbligata, di sincerarsi, di verificarsi se qualcosa di grave fosse avvenuto.
La donna ha dapprima chiesto ai vicini se avessero notizie del suo compagno. Poi ha intuito che in quella casa di via Padre Martino la tragedia, tanto temuta, si era consumata almeno da un giorno: l’ex carrozziere, conosciuto a Formia con un simpatico nomignolo, era morto stroncato da un infarto su un desolante divano. A fargli compagnia il televisore acceso che il 73enne tentava di gestire in mano con il freddo telecomando.
Stesso cliche, o quasi, a cinquecento metri di distanza. Dopo la richiesta di intervento da parte di alcuni residenti in via Gramsci nel quartiere di Mola a Formia, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Gaeta sono stati costretti a calarsi dal tetto per rinvenire, purtroppo, priva di vita un’anziana di 76 anni. I vicini erano preoccupati per aver visto da giorni spalancate le finestre dell’abitazione della donna. Quando sono caduti nel vuoto alcuni tentativi per rintracciare, al telefono e al citofono, l’anziana, i Vigili del Fuoco erano costretti a calarsi dal tetto del palazzo per accedere nell’appartamento della 76enne. Purtroppo il tentativo è stato inutile: l’anziana è stata rinvenuta cadavere, quasi sicuramente la sua morte è stata provocata da un arresto cardiocircolatorio. La morte della 76enne solo un mese fa aveva perso il marito, evidentementte la perdita del coniuge deve aver rappresentato un duro colpo per l’anziana che viveva sola.