FORMIA – E’ stata corretta la decisione del neo amministratore unico della “Futuro Rifiuti zero” Raffaele Rizzo con la determina numero 87/2023 di conferire, a sorpresa, l’incarico di conferire sino al 31 dicembre prossimo i rifiuti indifferenziati “ERR 20.03.01” alla Saf di Colfelice revocando il mandato al Centro servizi ambientali di Castelforte? Su questo e su altri intriganti quesiti dovrà pronunciarsi il Tar del Lazio –sezione di Latina (l’udienza per la discussione della richiesta di sospensiva sarà calendarizzata nei prossimi giorni) cui si è rivolto la struttura imprenditoriale di Castelforte attraverso un dettagliato ricorso sottoscritto dagli avvocati Luigi Imperato e Gianluca Sasso. Per il Csa questo ricorso rappresenta il primo di una serie di momenti per “ripristinare la verità e, soprattutto, la legalità”.
Nella determina numero 87/2023 l’amministratore Rizzo, rimarcando la circostanza di aver beneficiato il 24 marzo scorso di uno specifico mandato ad agire da parte dell’assemblea dei soci, sosteneva di fatto come la struttura del Csa di Castelforte fosse inidoneo, sul piano tecnologico,a concludere il ciclo dei rifiuti essendio dotato di un trattamento meccanico (Tm) e non quello biologico (Tmb) come quello ciociaro di Colfelice. Insomma la “Frz” aveva deciso di trasferire i rifiuti indifferenziati prodotti dalla raccolta differenziata dei comuni di Formia e Ventotene alla Saf piuttosto che al centro di Castelforte in quanto quest’ultimo non tratta la “frazione organica presente all’interno dei rifiuti indifferenziati” che un tempo trasferiva presso la discarica dell’Ecologia Viterbo e, dopo l’impossibilità di quest’ultima struttura ad ospitarli, è stata costretta a delocalizzarli in Olanda….Il Csa naturalmente ha impugnato la determina numero 87/2023 dell’amministratore Rizzo anche nella parte in cui la “Frz” fissa l’impegno economico previsto (un milione di euro tondo tondo sino alla fine dell’anno sulla scorta dell’offerta della tariffa di 207,66 euro a tonnellata presentata dalla Saf) “nella more della conclusione delle interlocuzioni avviate con la Regione Lazio e…in attesa di prendere contatti con la Rida ambiente di Aprilia presso la quale – scriveva Rizzo nella propria determina – sarebbe possibile il rifiuto citato solo a seguito di una riorganizzazione interna dei servizi”
Questa posizione dell’amministratore unico della “Frz” viene contestata nel ricorso al Tar. Il Centro servizi ambientali dichiara, invece, di essere “da anni pienamente autorizzato a svolgere la propria attività in virtù del decreto numero 12 del 4 aprile 2008 del commissario delegato alla gestione dei rifiuti della Regione Lazio e grazie alle successive autorizzazione rinnovate con la determina regionale numero G08506 del 26 luglio 2016, numero G1429 del 29 novembre 2016 e numero G16605 del 1 dicembre 2017. Quello di Castelforte, insomma è un impianto “regolarmente autorizzato” e, “non solo risulta inserito nel piano regionale di gestione dei rifiuti ma è stato identificato come impianto intermedio facente parte del ciclo dei minimi così come definito dalla Delibera dell’Arera numero 361/2021”
Il professor Imperato e l’avvocato Sasso hanno fatto rilevare come la Futuro Rifiuti zero, ex Formia Rifiuti zero, e tantomeno i due comuni che ne fanno parte non hanno mai contestato le sue presunte irregolarità semplicemente perché… “non sussistono”. Di fatto la Futuro Rifiuti zero – a dire dei legali del Csa – con una “decisione decisamente illegittima e al contempo illecita ha addirittura interrotto unilateralmente il rapporto contrattuale con il Csa senza nemmeno curarsi di comunicare all’interessata i motivi di questa decisione
Il pomo della discordia è l’applicazione o meno del decreto legislativo a favore della struttura di Castelforte del decreto legislativo 121 del 2020 i legali della famiglia Ambroselli-Giuliano, dopo averle monitorate a lungo, definiscono “lesive” le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore Rizzo in una conferenza stampa disertata dai vertici amministrativi dei comuni di Formia e Ventotene: “Ha dimenticato di riferire che questa normativa riguarda le discariche e non gli impianti di trattamento come il Csa con la conseguenza che il richiamato limite del 65% della raccolta differenziato non è assolutamente applicabile. Semmai l’unico limite , normativamente previsto, per il conferimento dei rifiuti al Csa è soltanto quello del 15% del materiale organico, limite sempre rispettato nel corso degli anni come dimostrano gli esami merceologici”.
La Futuro Rifiuti zero non può conferire i suoi rifiuti al Csa perché la sua raccolta differenziata è bassa? “Questo è un altro falso dell’amministratore Rizzo – hanno aggiunto il professor Imperato e l’avvocato Sasso – Basta leggere i dati riportati nel ‘Catasto Rifiuti’ redatto dall’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, che opera sotto la vigilanza del Ministero dell’ambiente. Il comune di Formia ha una percentuale media della raccolta differenziata superiore al 65% e, dunque, an che sotto questo profilo, lo stabilimento del Csa, contrariamente a quanto erroneamente affermato in pubblico, rappresenta un impianto più che idoneo a trattare i rifiuti in essere”.
Il Csa, inoltre, ha deciso di chiamare in casa i vertici della Futuro Rifiuti zero per la violazione del principio normativo di prossimità. La municipalizzata dei comuni di Formia e Ventotene ha deciso “unilateralmente” di conferire i propri rifiuti presso una struttura (la Saf di Colfelice) appartenente ad un altro ambito territoriale provinciale e ad una distanza geografica tre volte maggiore: “La Frz – hanno puntualizzato il professor Imperato e l’avvocato Sasso – sta consapevolmente affrontando maggiori rischi per la sicurezza ambientale in considerazione della maggiore percorrenza dei rifiuti e dei maggiori costi di trasporto, il tutto a danno dei cittadini”.
Ma c’è di più. La Frz avrebbe potuto optare per la Saf di Colfelice se sul territorio della Provincia di Latina si fosse registrata una carenza impiantistica o in caso di un Ato deficitario: “Ma non siamo in presenza di nessuna di queste due ipotesi. La Formia Rifiuti zero sta violando quanto prescritto sia dal piano regionale di gestione dei rifiuti che dal decreto legislativo 152/2006. E poi l’amministratore Rizzo ha assunto la responsabilità di sostenere un’altra grave inesattezza: l’unico impianto presente nell’Ato riportato nel piano regionale di gestione dei rifiuti è quello della “Ri.Da. Ambiente” di Aprilia. L’impianto del Csa, oltre ad essere autorizzato , è stato regolarmente inserito nelle ordinanze del presidente della Regione Lazio come impianto a supporto delle emergenze regionali ed è stato inserito nella delibera del consiglio provinciale numero 12/20016 quale struttura per i comuni del sottobacino 3 e come impianto di subato”.
Ma l’amministratore unico della Futuro Rifiuti zero con questa prova muscolare contro il Csa ha valutato bene le possibile ripercussioni, legali ed economico-patrimoniali, che potrebbero investire la municipalizzata da lui diretta qualora venissero suffragate le tesi difensive del centro di Castelforte? Gli avvocati Imperato e Sasso gli hanno inviato un messaggio condito dell’immancabile e velenosa ironia: “Senza nulla togliere alla competenza del dottor Rizzo, credo che qualcun ben più esperto abbia valutato la qualità e la legittimità dell’impianto” .
Il Tar su questa controversia non sarà il primo a pro nunciarsi. L’Autorità regionale di garanzia sui rifiuti – secondo quanto trapelato – avrebbe chiesto ai vertici della “Frz” alcuni chiarimenti sulla decisione di delocalizzare in Ciociaria, ad una distanza quasi tre volte maggiore rispetto a quella di Castelforte, i propri rifiuti indifferenziati. Di questa scelta si occuperà il 13 giugno la commissione Trasparenza del comune di Formia che il suo presidente Amato La Mura ha convocato su impulso del capogruppo di opposizione “Guardare oltre” Imma Arnone in considerazione ormai del blocco operativo del controllo analogo del comune di Formia sull’attività della sua unica municipalizzata. A questa audizione è stato invitato naturalmente l’amministratore unico della “Frz” Raffaele Rizzo ma sulla sua partecipazione, dopo i recenti forfait alle ultime sedute della commissione ambiente, al comune di Formia molti stanno rispolverando il passaggio delle sacre scritture in base al quale è più facile che un cammello passi nella cruna di un ago che…