LATINA / FROSINONE – Continua la crociata dei Carabinieri dei Nas di Latina e Frosinone per favorire la corretta commercializzazione di prodotti e i dati forniti in occasione dell’annuale “Giornata mondiale della sicurezza alimentare” – si tratta di un’iniziativa internazionale istituita nel 2019 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, dal Codex Alimentarius e dalla direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della salute – sono decisamente preoccupanti relativamente allo svolgimento dell’attività svolta nelle ultime due settimane. I militari del Maggiore Egidio Felice hanno compiuto 32 ispezioni che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in 14 strutture, a seguito delle quali sono state contestate 14 sanzioni amministrative, per un valore complessivo di oltre 19mila euro. Nel complesso, sono state sequestrate 2 tonnellate di prodotti alimentari (prodotti ittici, carnei, vegetali etc.) poiché non idonei al consumo in quanto privi di tracciabilità, in cattivo stato di conservazione e o detenuti in locali interessati carenze igieniche e/o con etichettatura irregolare, per un valore commerciale di circa 10 mila euro.
In particolare nella provincia di Latina sono stati ispezionati 15 distributori di alimenti etnici di cui 10 sono risultate non conformi per carenze igienico – sanitarie e strutturali. Per queste criticità è stata coinvolta l’Asl pontina per le prescrizioni di competenza finalizzate al ripristino dei requisiti di legge. E se sono state irrogate sanzioni pecuniarie per 14mila euro, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo 1750 chilogrammi di prodotti alimentari poiché in parte privi di tracciabilità, in parte detenuti, per la vendita/ somministrazione, in violazione delle procedure di autocontrollo Haccp. Nel corso di queste attività i Carabinieri del Nas hanno constatato l’uso di un magazzino abusivo di stoccaggio dei prodotti, depositi in pessime condizioni igienico-sanitarie, ambienti mancanti dei minimi requisiti sanitari, strutturali e di sicurezza per i lavoratori, che hanno comportato l’applicazione di un provvedimento di sospensione dell’attività a carico di un esercizio commerciale situato comune del sud pontino.
In provincia di Frosinone inoltre sono stati controllati 7 distributori di alimenti etnici, quattro dei quali sono risultati non conformi per carenze igienico – sanitarie e strutturali. L’Asl competente, subito allertata per le prescrizioni di competenza finalizzate al ripristino dei requisiti di legge, ha elevato sanzioni pecuniarie per 5.000 euro. Sono stati sottoposti a sequestro amministrativo 250 chilogrammi prodotti alimentari poiché privi di tracciabilità. Su scala nazionale l’intensa attività sviluppata dai Carabinieri dei Nas, d’intesa con il Ministero della Salute, ha consentito, nell’ultimo anno, di sottrarre dalle tavole degli italiani oltre 8000 tonnellate di alimenti irregolari di varia natura (prodotti ittici, lattiero-caseari, carne, prodotti da forno e cereali, bibite e bevande), a causa di ignota provenienza, pessime condizioni igienico-sanitarie, stoccaggio in ambienti non adeguati, presenza di evidenti segni di alterazione o con date di scadenza superate, per un valore complessivo di oltre 34 milioni di euro.
Nel complesso sono state eseguite 27mila ispezioni nei confronti dell’intera filiera agroalimentare (produzione, distribuzione e ristorazione), rilevando irregolarità in oltre 10 mila strutture ispezionate (il 37%). Nel corso dei controlli sono state accertate 16.118 violazioni alle normative nazionali e comunitarie che disciplinano l’igiene e la sicurezza degli alimenti; arrestati 3 operatori del settore alimentare (2 veterinari addetti ai controlli della filiera delle carni e lattiero-casearia per corruzione ed abuso di ufficio, un titolare di un caseificio per furto di energia elettrica), segnalati 9.328 soggetti alle Autorità competenti (di cui 772 denunciati all’Autorità Giudiziaria), elevate sanzioni amministrative per oltre 126 milioni di euro. 798 le strutture (depositi, ristoranti, panifici, attività di produzione e vendita di alimenti vari, etc. per un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro) chiuse per gravi irregolarità igienico-sanitarie ed autorizzative.
In particolare, nelle ultime settimane, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, ha eseguito una campagna di controllo mirata al contrasto delle forme illecite di commercializzazione di prodotti etnici importati e distribuiti su ampie aree del territorio nazionale, spesso caratterizzati dall’assenza dei requisiti merceologici ed igienico-sanitari. Le verifiche, effettuate presso grossisti e distributori di alimenti etnici sono state volte ad accertare le condizioni igienico-sanitarie e strutturali degli ambienti, l’attuazione delle procedure di sicurezza alimentare e tracciabilità, nonché la posizione contrattuale delle maestranze ed il possesso di un’adeguata formazione professionale. In questo pecifico settore i Carabinieri NAS hanno effettuato circa 700 ispezioni che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in 329 strutture (pari al 50% circa degli obiettivi controllati), a seguito delle quali sono state segnalate alla Autorità Giudiziaria e Sanitaria oltre 300 operatori di settore e contestate 540 sanzioni amministrative, per un valore complessivo di oltre 500mila euro.
Sono stati rinvenuti alimenti con la data di scadenza superata, artatamente cancellata e successivamente modificata in modo da procrastinarne la validità. Scoperte, altresì 25 tonnellate di carni in pessimo stato di conservazione e in presenza di escrementi di roditori, nonché altri prodotti di origine extra comunitaria completamente ricoperti da liquido congelato, percolato dal soffitto a causa di malfunzionamento dell’impianto di refrigerazione, etc. etc. Nel complesso, sono state sequestrate 200 tonnellate di prodotti alimentari (prodotti ittici, carnei, vegetali) poiché non idonei al consumo in quanto privi di tracciabilità, in cattivo stato di conservazione e o detenuti in locali interessati carenze igieniche e/o con etichettatura irregolare, per un valore commerciale di circa 4 milioni di euro.
Nel corso delle attività è stato constatato l’uso di magazzini abusivi di stoccaggio dei prodotti, depositi in pessime condizioni igienico-sanitarie, ambienti mancanti dei minimi requisiti sanitari, strutturali e di sicurezza per i lavoratori, che hanno comportato l’applicazione di provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività a carico di 15 imprese commerciali.