LATINA – E’ stata coinvolta in lungo ed in largo la provincia di Latina nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Nettuno su una maxi frode fiscale che, coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri, è culminata nelle ultime ore, in concomitanza dell’emissione di un decreto cautelativo da parte del Gip del Tribunale veliterno, con il sequestro di beni per 10 milioni di euro per utilizzo di crediti fiscali inesistenti, anche per il ricorso ai “Bonus facciate”. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno, lo scorso anno, si erano imbattute in un commercialista di Anzio, già destinatario di un provvedimento cautelare personale, che aveva ideato un pacchetto “chiavi in mano”, che consentiva, dietro compenso, la creazione e l’utilizzo di falsi crediti fiscali per abbattere le pendenze debitorie verso il Fisco e l’Inps. Gli accertamenti si sono poi estesi, smascherando un sistema diffuso in tutto il territorio nazionale, che vedeva replicare il medesimo meccanismo fraudolento da parte di altri 9 consulenti fiscali.
In particolare, come emerso dall’esame dei conti correnti bancari riconducibili alle società coinvolte e della documentazione fiscale reperita, i crediti Iva venivano generati attraverso il mero inserimento nelle relative dichiarazioni di spese mai avvenute, di costi per “ricerca e sviluppo 4.0” completamente inventati e di crediti per lavori alle facciate caricati sul portale Agenzia delle Entrate, con il supporto di fatture per operazioni inesistenti, senza aver mai eseguito interventi edili. I crediti fasulli venivano utilizzati in compensazione nei modelli F24 delle medesime società che li avevano generati ovvero ceduti a soggetti economici terzi, a fronte del versamento di un corrispettivo. I proventi dell’attività illecita venivano poi riciclati attraverso numerosi passaggi tra società domiciliate in Germania, Lituania, Svizzera e Malta e monetizzati con prelevamenti dai bancomat. L’operazione coordinata dagli uomini del Capitano Cristiano Simonitti ha coinvolto 19 società e 33 persone indagate per evasione fiscale. Quattro di loro risiedono in provincia di Latina: due a Latina, una ad Aprilia e la quarta a Formia. In questa città risiede un noto commercialista di 70 anni ma operativo sul piano professionale a Minturno dove esercita l’attività professionale ed è socio di una realtà societaria di cui è stata sequestrata una struttura operativa. Tra gli indagati ci sono due dottori commercialisti di Anzio e Nettuno, iscritti presso l’ordine professionale di Latina.
I sequestri, ben 36, sono stati notificati in diverse località italiane – Roma, Anzio, Nettuno, Marino, Zagarolo, Canale Monterano , Piacenza, Lanciano, Paglieta, Santa Maria Imbaro, Treglio, Napoli, Volla, Londa, Macomer, Pralboino e Foggia – e 13 di loro sono stati eseguiti anche in provincia di Latina: 12 nei confronti di immobili ubicati nel territorio del comune di Latina ed uno ai danni di una villa, di pregevole valore, esistente in quello di Aprilia. Le indagini della Procura della Repubblica di Velletri e delle Fiamme Gialle di Nettuno hanno permesso di “bloccare” 4 milioni di euro di crediti fasulli non ancora utilizzati e si inquadra – ha commentato il capitano Simonitti – “nella più ampia azione a contrasto delle frodi fiscali che, oltre all’Erario, danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti.”