MINTURNO – Il direttivo minturnese di Fratelli d’Italia chiede chiarezza sulle cause che hanno portato a un ulteriore aumento delle tariffe della TARI. “L’amministrazione comunale in questi giorni sta facendo consegnare le bollette di tale tributo e tanti
cittadini e imprese ci stanno segnalando aumenti rilevanti e consistenti aumenti. La spesa totale dei servizi da coprire con la tariffa 2023 per il Comune di Minturno è pari a 5.587.135,54, con un incremento dei costi rispetto al 2022 di € 539.956,70 (+10,7%). E, nonostante tra le principali premesse – e promesse – fatte all’atto dell’innovazione di tale servizio, vi fosse proprio quello della diminuzione dei costi, riduzione che sarebbe avvenuta grazie ai proventi derivanti dalla rigenerazione e dalla vendita dei rifiuti differenziati, oggi ci troviamo di fronte ad un ulteriore aumento” – scrive il direttivo minturnese del partito di Giorgia Meloni.
” In particolare” – spiega ancora – “e soprattutto grazie al lavoro svolto da Daniele Amitrano, delegato alle politiche sociali e al Welfare e di Fratelli d’Italia, è stato possibile analizzare nel dettaglio il Piano Tariffario dei rifiuti, comparando ogni singola voce di spesa con quelle degli anni precedenti. Il dato che ne è uscito fuori è a tratti inquietante come l’aumento dei costi per l’attività di gestione delle tariffe e dei rapporti con gli utenti che segna un +312% rispetto al 2022″.
“Sono fermamente convinto che, di fronte ad una qualsivoglia manovra di natura economica impattante in maniera negativa sul potere d’acquisto delle famiglie e degli individui, chi è delegato a occuparsi di welfare, non possa rimanere inerme e inerte, poiché il peggioramento delle condizioni economiche è uno dei principali fattori di decremento del benessere. In buona sostanza, non si può essere d’accordo con un’azione politica che tende ad un continuo aggravio dei costi, poiché questo va ad incidere negativamente soprattutto sulle fasce meno abbienti della cittadinanza” – spiega Daniele Amitrano.
“Ma è mai possibile che l’unica ricetta pensabile sia sempre e comunque quella di aumentare le imposte? Inoltre, dove è finita è la storia che con la differenziata si sarebbe potuto diminuire la tassa dei rifiuti? È mai possibile che solo per la gestione delle tariffe e dei rapporti con gli utenti dobbiamo spendere 330.859,75 euro, con un aumento di 250.665,94 euro (+312,57%) rispetto all’anno precedente? Oggi siamo ad una percentuale di differenziata oltre il 65% ed i cittadini di Minturno, così come anche gli operatori della Del Prete S.r.l., si sono dimostrati sempre virtuosi e precisi fin dal primo momento in cui è stato introdotto il porta a porta e proprio per questo ci aspettavamo una riduzione delle tasse, essendo ormai anche assenti i costi straordinari del passato” – commentano ancora i consiglieri comunali D’Amici e Larocca.
“Quella sulla ‘spazzatura’ è diventata una tassa opprimente, nonostante i rifiuti prodotti siano di meno e per questo abbiamo dato il nostro parere contrario agli aumenti decisi dall’amministrazione Stefanelli. Siamo pronti a chiedere un incontro per invitare la giunta ad una marcia indietro su questa decisione. La nostra proposta è quella di introdurre la ‘tariffa puntuale-chi inquina paga’, per calcolare l’importo in base all’effettiva produzione di rifiuti. Rimaniamo ovviamente sempre aperti per un cambio di rotta ad opera anche di altre soluzioni, con l’unico obiettivo di diminuire la pressione fiscale a carico dei contribuenti, a parere nostro per dare una boccata di ossigeno indispensabile in questo particolare momento per cittadini e imprese!”- concludono.