CASSINO – Verificare se l’indagato fosse stato capace di intendere e di volere nel momento il cui ha compiuto il delitto. E’ quello che vuole perseguire venerdì , su richiesta della Procura di Cassino e della difesa, l’incidente probatorio a carico di Sandro Di Carlo, il 26enne di Cassino arrestato il 28 maggio scorso dalla Polizia con l’accusa di omicidio volontario nei confronti della domenicana Yirel Natividad Pena Santana, la donna di 34 anni trovata morta la mattina del giorno prima nell’appartamento al secondo piano di via Pascoli 104 a Cassino dove abitava da poche settimane.
L’uomo sarà sottoposto ad una perizia psichiatrica che effettuerà il dottor Stefano Ferracuti per accertare fondamentalmente due cose: se fosse nella pienezza delle sue capacità mentali la notte in cui ha picchiato, sfregiato ed ucciso con una dozzina di coltellate, quattro o cinque delle quali potenzialmente mortali, la donna caraibica che da alcune settimane viveva nel centro urbano di Cassino.
E poi se l’operaio fosse o meno in grado di affrontare un eventuale processo. Il magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, ha sempre contestato a Di Carlo, con l’aggravante dei futili motivi, l’omicidio di Yirel. L’arma del delitto, un coltello, che avrebbe procurato la morte della donna perforandole un polmone, non è stato ancora ritrovata così come gli inquirenti stanno cercando di ricostruire il movente dell’omicidio che Di Carlo – secondo la Procura – avrebbe ‘firmato’ lasciando incautamente una sua impronta palmare insanguinata sul muro ai piedi del quale è stata trovata cadavere Yirel.
L’incidente probatorio di venerdì potrebbe contribuire a servire, analizzando la personalità del 26enne, a definire la causa – qualora ci fosse stata – della mattanza. Intanto il cadavere della donna domenicana – la famiglia è assistita legalmente dall’avvocato Marco Rossini – non è più sequestro ma, nonostante ciò, si stanno dilatando i tempi per lo svolgimento dei suoi funerali che, sostenuti economicamente dal Consolato della Repubblica Domenicana, dovranno svolgersi inderogabilmente in Italia..