LATINA – Si terranno domani, 18 giugno, dalle 8 alle 20, le elezioni primarie regionali per la scelta del nuovo Segretario Regionale e l’elezione dell’Assemblea Regionale del Partito Democratico (PD) nella regione. Queste elezioni sono aperte a tutti gli elettori del PD, non solo agli iscritti al partito. Possono partecipare tutti coloro che hanno cittadinanza italiana, i cittadini UE residenti in Italia e i cittadini extra-UE con regolare permesso di soggiorno, purché dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito Democratico, di sostenerlo alle elezioni e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori. Per votare, è richiesto un contributo di 2 euro per coprire le spese organizzative.
I candidati alla Segreteria Regionale sono Daniele Leodori e Mariano Angelucci. Durante il voto, gli elettori dovranno barrare il simbolo di una delle liste a sostegno del candidato segretario e indicare due preferenze per i candidati all’Assemblea Regionale (un uomo e una donna). Leodori è sostenuto da tre liste: una appartenente all’area moscardelliana, un’altra all’area di Enrico Forte e Valeria Campagna e l’ultima a La Penna, Majocchi e Sarubbo. Angelucci, invece, è sostenuto da una lista senza rappresentanti pontini. Per ulteriori informazioni dettagliate, è possibile consultare il sito web www.pdlatina.it, dove è disponibile l’elenco degli ubicazione dei seggi e altre informazioni.
La polemica riguarda alcune critiche sollevate da alcuni membri del PD di area Cuperlo nella provincia di Latina, che fanno riferimento a Sesa Amici e hanno scritto al segretario provinciale Omar Sarubbo. Nel loro messaggio, essi esprimono l’aspettativa di un cambiamento nelle modalità di confronto e di elezione degli organismi dirigenti. In particolare, lamentano la mancanza di discussione sul partito, sulla linea politica e programmatica per la ricostruzione dell’insediamento territoriale e sull’alleanza sociale nella regione del Lazio. Ritengono che i circoli, considerati preziosi luoghi di aggregazione, confronto e partecipazione, avrebbero dovuto essere la base per ripartire anziché ratificare decisioni dall’alto, secondo posizioni predefinite.
Inoltre, evidenziano che la Regione Lazio è stata conquistata dal centro-destra dopo dieci anni di governi di centro-sinistra, con un’alta percentuale di astensionismo che indica un allontanamento tra i cittadini e i partiti. Considerano questa situazione come un segno di sfiducia che mette in discussione i principi della democrazia rappresentativa e l’appartenenza alla comunità. Sottolineano anche che, oltre alla perdita della Regione Lazio, il PD non governa alcuna città capoluogo di provincia, rendendo la sconfitta ancora più grave nella loro realtà.
I firmatari della lettera chiedono quindi la convocazione di un’assemblea programmatica provinciale, che è stata già programmata dal segretario Sarubbo per l’1 luglio a Fossanova.