GAETA – Possono essere aggiudicate gare d’appalto, utilizzando fondi milionari del Piano nazionale di ripresa e resilienza, da parte di dirigenti e funzionari del comune di Gaeta che non ne hanno i titoli o, meglio, non sono possesso dei requisiti della competenza e dell’esperienza? Questo interrogativo il capogruppo del Partito Democratico Emiliano Scinicariello l’ha rivolto al dirigente della centrale unica di committenza “Riviera di Ulisse” (l’organismo abilitato a gestire e a svolgere le licitazioni pubbliche dei comuni di Formia e Gaeta) Daniele Rossi, all’Autorità Nazionale nazionale anti corruzione e alla segreteria tecnica nazionale per il Pnrr insediatasi presso la presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sullo sfondo di questa controversia assai delicata sul piano giuridico, tecnico amministrativo ed erariale c’è un appalto milionario (cinque milioni di euro) che, finalizzato alla “Valorizzazione, rigenerazione urbana e riqualificazione dell’area dell’ex vetreria Avir- primo stralcio”, è stato affidato il 13 giugno al Consorzio Stabile “Unyon” Scal” anche se la determina, la numero 958, della Cuc “Riviera di Ulisse” di stanza presso il comune di Formia è stata pubblicata tre giorni più tardi.
Il capogruppo del Pd osserva come l’iter dell’affidamento della gara d’appalto a questo Consorzio (incaricato dal comune di Gaeta già per la riqualificazione di un tratto di via lungomare Caboto) abbia conosciuto essenzialmente due fasi. La prima – e lo ammette lo stesso Emiliano Scinicariello – è stata assolutamente regolare.
La Cuc con la determina 851 del 1 giugno scorso istituiva il seggio di gara per la verifica della documentazione amministrativa presentata dalle imprese in lizza. Vi facevano parte il dirigente del dipartimento “Rue” del comune di Gaeta, l’ingegnere Antonio Di Tucci, e due funzionari, l’ingegnere Fulvia Marciano e la dottoressa Rosalba Granata, quest’ultima con funzioni anche di segretaria verbalizzante.
A destare “meraviglia” al capogruppo Scinicariello – e per questo motivo ha chiesto il conto, oltre all’Anac, al dirigente Di Tucci, alla segretaria generale e responsabile dell’anti corruzione del comune di Gaeta Patrizia Cinquanta, al presidente del consiglio comunale Davide Speringo e al sindaco Cristian Leccese – è stata la successiva nomina della commissione giudicatrice.
A dire dell’esponente Dem è stata commessa “una gravissima illegittimità” nel senso che sarebbe stato violato l’articolo 77 del Codice degli Appalti, insomma il decreto legislativo 50/2016, con la determina 851 del 1 giugno che istituiva la commissione di gara. Vi erano stati chiamati a far parte l’ingegnere Giovanni Falco, Dirigente del Dipartimento Infrastrutture ed Ambiente del Comune di Gaeta quale Presidente, la dottoressa Annamaria De Filippis, Dirigente del Dipartimento Servizi Sociali e Cultura nonché Comandante della Polizia Municipale del Comune di Gaeta, ed il geometra Pasquale Petrone, funzionario ai servizi cimiteriali del comune di Gaeta….
Scinicariello motiva nell’esposto all’Anac quelle che sono le sue perplessità citando quanto prescrive l’articolo 77 del decreto legislativo 50/2016:” Nelle procedure di aggiudicazione di contratti di appalti o di concessioni, limitatamente ai casi di aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, la valutazione delle offerte dal punto di vista tecnico ed economico è affidata ad una commissione giudicatrice, composta da esperti nello specifico settore cui afferisce l’oggetto del contratto”.
Sul piano pretttamente politico la gaffe – secondo Scinicariello – è stata compiuta dall’amministrazione Leccese che “avrebbe dovuto intervenire e non l’ha fatto” componenti della commissione di gara, fatta eccezione per l’ingegnere Falco (scelto dal sindaco Leccese con un carico fiduciario a tempo determinato e ora partecipante nel concorsone iniziato martedì presso il centro Coni “Bruno Zauli” per la scelta del nuovo dirigente a tempo indeterminato della ripartizione tecnica del comune di Formia), non soddisfano il requisito fondamentale previsto dalla legge, ovvero che i componenti siano esperti nello specifico settore cui afferisce l’oggetto del contratto.
L’appalto infatti riguarda la ristrutturazione del complesso immobiliare dell’ex Avir ed il miglioramento sismico delle strutture, materie specifiche rientranti nelle competenze degli ingegneri e degli architetti, e non certo di professionalità afferenti ad altri settori quali quelle degli altri due componenti, la Dott.ssa De Filippis ed il Geometra Petrone”
Ancora un affondo, un siluro terra-aria indirizzato alla Giunta Leccese: “ Non si comprende come l’Amministrazione Comunale di Gaeta possa aver nominato una commissione che, nel suo insieme, non è in grado nella maniera più assoluta, di esprimere giudizi di competenza specifica rispetto alle migliorie proposte. Citando il Disciplinare di Gara, sono, ad esempio: Punto 1.a – migliorie connesse all’impiego di materiali e tecnologie costruttive al fine di ottimizzare la durabilità delle opere atte a ottimizzare la sicurezza, la funzionalità e la fruibilità dell’opera in termini di grado di sicurezza, compatibilità in relazione alla natura dell’opera; Punto 1.b – miglioramenti inerenti il rispetto dei CAM relativi al cantiere da installare, le lavorazioni da effettuare ed i materiali da utilizzare; Punto 2.a – migliorie sulle lavorazioni tramite lavorazioni sostitutive o aggiuntive a quelle progettuali; Punto 3 – migliorie relative alla gestione del cantiere”.
Secondo Scinicariello l’appalto vinto dal Consorzio “Unyon” è stato gestito da alcuni funzionari del comune di Gaeta che avrebbero dovuto fare altro. Da qui il capogruppo del Pd ha avanzato quattro richieste alla “distratta” amministrazione gaetana. Sonmo quelle di “valutare attentamente i curricula dei componenti la commissione alla luce di quanto stabilito dal decreto legislativo 50/2016, per giunta non ancora trasmessi dall’amministrazione comunale al momento dell’esecutività della determina 852, di annullare in autotutela, con tempestività, la stessa determina numero 852/2023; di revocare altrettanto immediatamente la determina di aggiudicazione numero 958 del 16 giugno scorso e, infine, di revocare, sempre in autotutela, l’intero appalto.”
Ecco la durissima requisitoria politica che ha avanzato Scinicariello che da tempo sta monitorando la legittimità di quei pochi interventi promossi dall’amministrazione Leccese nel settore dei Lavori Pubblici: “Con il Piano nazionale di ripresa e di resilienza non si scherza, i controlli sono e saranno rigidissimi, e Gaeta non si può permettere né di lasciare inutilizzate queste risorse, né di rischiare che una volta spesi vengano revocati i finanziamenti. Direi che di ‘leggerezze’ – uso volutamente, ed anche ironicamente un termine soft – su lavori pubblici e finanziamenti questa amministrazione e le precedenti ne abbiano commesse abbastanza, in questi 10 anni, e Gaeta non si può permettere altri scivoloni o la dispersione di ulteriori risorse”.
E prosegue: “Non riesco davvero a capacitarmi di come l’Amministrazione Comunale di Gaeta possa essere stata tanto “leggera” (torno ad essere soft ed ironico) nel nominare una commissione che, nel suo insieme, non è in grado nella maniera più assoluta di esprimere giudizi di competenza specifica rispetto alle migliorie proposte. Peraltro mi è apparso davvero strano – ma di stranezze siamo ormai esperti – che la Commissione, precedentemente nominata dal comune di Gaeta con una nota del 26 maggio 2023 (e di cui ho chiesto copia per capire chi fossero i soggetti precedentemente individuati), sia stata revocata con indicazione di questa nuova commissione appena 5 giorni dopo – ha concluso Scinicariello – Se gli amministratori incompetenti giocano col fuoco, alla fine si bruciano i cittadini incolpevoli!”