LATINA – “Le forti limitazioni al settore della pesca, con conseguenti gravi danni economici e sociali per l’intero settore in Italia, sono l’esempio degli eccessi che la politica green dell’Europa sta provocando in nome di una ideologia senza equilibrio. Estendere il divieto di pesca a strascico ad un ulteriore 30% dei mari, come intende fare il commissario europeo alla pesca Sinkevicius nella proposta contenuta nel nuovo piano d’azione per l’ecosistema marino, significa non considerare il forte impatto economico e occupazionale in un settore importante per l’economia italiana, specie quella meridionale” – lo afferma l’europarlamentare di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo.
“I pescatori italiani hanno fatto già enormi sforzi per adeguare i metodi di pesca e rispettare al massimo il mare e l’ambiente, con importanti risultati. Vietare ulteriormente la pesca a strascico, peraltro senza il supporto di studi scientifici, vuol dire distruggere un settore che in Italia vede impegnate più di 2000 imbarcazioni per quasi il 50% del fatturato totale del settore pesca, e invece favorire l’arrivo di pesce da altri mari pescato da imbarcazioni che non devono sottostare ad alcun divieto. Sono vicino ai pescatori che domani protesteranno in tanti porti italiani contro questo provvedimento della UE che necessita di una adeguata revisione”, conclude Procaccini.
Ricordiamo che proprio per oggi è in programma lo stato di agitazione dei pescatori pontini.
(In copertina immagine di repertorio)