Formia / “Sigari & Finanza”, il salotto finanziario organizzato da “I love Veneziano” con “Ambasciator Italico” [VIDEO]

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FORMIA – Che la finanza debba essere sostenuta e, nel contempo, lanciare significativi messaggi culturali ed educativi la conferma è arrivata da un innovativo e riuscito salotto finanziario che, organizzato da una delle longeve attività imprenditoriali di Formia, “I love Veneziano”, ha visto coinvolta, oltre ad un gruppo di consulenti impegnati nel poliedrico settore degli investimenti patrimoniali, una startup, l’ “Ambasciator Italico”, diventata nel 2022, dopo soli sette anni di attività, il secondo produttore nazionale (grazie alla vendita di 2 milioni di confezioni) di tabacco certificato, di sigari insomma.

L’incontro, organizzato in riva al mare di Vindicio presso i nuovi e accoglienti spazi del ristorante “Giustina” all’interno del complesso di “Villa Maria Teresa”, doveva affrontare un tema suggestivo e quanto mai inedito, “Sigari & Finanza, a ciascuno il suo”.

E dopo l’intervento introduttivo del gruoup manager Fulvio Di Maggio, a svelare efficacemente l’esistenza di una similitudine tra la finanza e gli investimenti che ne derivano e la produzione di un sigaro è stato l’intervento, molto concreto, di un’apprezzata consulente patrimoniale di Itri qual è la dottoressa Laura Mancini. Gli investimenti patrimoniali in Italia hanno bisogno sempre di più di un metodo, lo stesso che l’”Ambasciator Italico” utilizza presso il suo stabilimento di Orsago, in provincia di Treviso, per confezionare i suoi profumati e ricercati sigari.

“Pensai di organizzare questo incontro – ha detto la dottoressa Mancini nel suo intervento, poi confermato nell’intervista video allegata – una sera sul terrazzo di casa mia fumando, al termine di una normale giornata di lavoro, un sigaro e riflettendo su un articolo pubblicato quel giorno stesso sul quotidiano economico Il Sole 24 ore. Poneva quale motivo di riflessione una incontrovertibile contrapposizione: perché l’Italia è uno dei paesi del mondo occidentale che cresce di meno rispetto alle altre potenze economiche mondiali da una parte e continua invece a risparmiare di più rispetto agli altri ?”

Gli italiani continuano a farlo credendo nella bontà di investire per il loro futuro e per quello dei loro figli ma lo fanno senza la necessaria scientificità, senza un metodo dunq ue. Ho pensato questo criterio l’aveva utilizzato l’azienda che aveva materialmente prodotto il sigaro che avevo tra le mie mani – ha aggiunto la dottoressa Mancini – Ne è stata capace scegliendo e amalgamando le foglie essiccate di coltivazioni sparse in ogni angolo del mondo. Anche per effettuare una pianificazione finanziaria oggigiorno serve una metodologia che, beneficiando di un’inderogabile protezione, sappia mirare al raggiungimento di una liquidità entro un lasso temporale breve di 12 mesi, un risparmio dai 3 ai 5 anni, il conseguimento di una previdenza integrativa tra i 10 e i 20 anni, di realizzare un investimento dai 7 ai 10 anni e, alla testa di una simbolica piramide, di centrare, perché no, un extra rendimento”.

Insomma una panificazione finanziaria è come produrre un sigaro che, se realizzato con scrupolosità e dedizione nell’esclusivo interesse di chi lo fuma (“con la necessaria calma a differenza di quanto si aspira una tradizionale sigaretta”), i risultati dal mercato non tardano ad arrivare. E una brillante testimonianza a tal riguardo, sempre nell’ambito di questa apprezzata similitudine sigaro-finanza, è stata offerta nel corso di questo riuscito “salotto finanziario” formiano dal brand manager in Italia dell’”Ambasciator Italico”, Leonardo Marcucci.

Ha illustrato l’attività dell’azienda trevigiana che, nata soltanto dieci anni, nel 2013, ha cominciato a produrre i suoi primi sigari due anni più tardi per venderne 2 milioni alla fine del 2022. Un record mondiale. Come? Utilizzando come unica materia prima il tabacco “Kentucky” (coltivato nell’omonimo stato americano ed in quello vicino del Tennessee), ora importato in Italia con colture gestite da realtà produttive giovanili nella campagne di Verona, della Val di Chiana, della Valtiberina, del beneventano e in quelle vicine di Pontecorvo, lungo gli argini del fiume Liri, in provincia di Frosinone.

“Noi la nostra scommessa l’abbiamo vinta – ha tenuto a precisare nell’intervista video allegata Marcucci – ed essere considerati un esempio per praticare una finanza etica e sostenibile non può che riempirci d’orgoglio”.

Si è trattato di un attestato di grande compartecipazione, anche tra due mondi apparentemente lontani (e tali – come detto – non sono), confermato nell’intervento inaugurale di Emilio Veneziano, nell’impegnativa veste di apprezzato consulente finanziario da sempre vicino al mondo dei risparmiatori e di imprenditore erede di un’attività frequentata da 52 anni da migliaia di automobilisti, fumatori e non, in via Unità d’Italia a Formia.

Non dobbiamo avere paura di centrare nuovi traguardi in un mondo economico in continua ed inarrestabile crescita e sviluppo – ha detto Veneziano – Questo salotto finanziario ha unito concretamente due mondi che potevano sembrare lontani e distanti. E invece con la proficua e insostituibile collaborazione dell’amico group manager Fulvio Di Maggio abbiamo annullato quelle che potevano essere le distanze esistenti tra la finanza e la produzione dei sigari, peraltro di quelli italiani di qualità che il mondo ci invidia. Questo incontro ci ha insegnato una lezione. Non basta risparmiare per investire nel domani. C’è bisogno di un metodo, anche culturalmente nuovo, per gestire al meglio quel risparmio che è un investimento per il futuro ma anche per una privazione per l’oggi”.

PHOTOGALLERY 

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Intervista a Laura Mancini, consulente patrimoniale 

Intervista a Leonardo Marcucci, brand manager “Ambasciator Italico”

Intervista a  Emilio Veneziano, imprenditore