LATINA – Infermieri aggrediti nella sala “Rossa” del pronto soccorso dell’ospedale santa Maria Goretti di Latina, da un uomo di 45 anni che ha afferrato l’asta usata per le flebo colpendo due operatori. E’ accaduto giovedì, con i due sanitari che hanno riportato ferite guaribili in 7 e 10 giorni. L’episodio però non è l’unico avvenuto di recente, che mette di nuovo in primo piano la questione della sicurezza del personale in ospedale, specie al pronto soccorso, e più in generale nelle strutture sanitarie.
A Terracina infatti sono stati aggrediti operatori del Cup e lanciare un grido d’allarme è stata una preoccupata direttrice generale dell’Asl pontina Alessandra Cavalli. Sul caso è intervenuta anche la segreteria della Funzione Pubblica della Cgil di Latina e Frosinone: “Il Pronto Soccorso dovrebbe disporre di idonei locali in cui far confluire utenti esagitati o potenzialmente pericolosi. Non è possibile continuare a gestire le criticità in un regime di promiscuità mettendo a rischio lavoratori e utenti. È urgente attivare tutte le misure necessarie per far operare in sicurezza i lavoratori.
Questo episodio – ha denunciato il segretario interprovinciale della Funzione Pubblica della Cgil Giovanni Salzano – dimostra quanto le aggressioni nei pronto soccorso siano un problema serio e complesso, che pertanto richiedono un impegno collettivo per prevenirle e affrontarle, garantendo la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti e preservando l’integrità dei servizi di emergenza. Senza gli investimenti sul personale, sulle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, su una tangibile ed efficace medicina territoriale, e soprattutto senza una loro vera integrazione i cittadini – si lamenta il sindacato – si recheranno sempre al pronto soccorso che diventa il filtro per tutta la domanda di sanità. In questo sistema sanitario, dove il Personale lavora con il contratto scaduto, sotto pressione e spesso sotto organico viene additato addirittura come coloro che hanno generato il problema anziché come coloro che ci assistono e si prendono cura della nostra salute”.
Da questo grido d’allarme l’appello ai vertici dell’Asl pontina a “fare di tutto affinchè non avvengano più le aggressioni al personale sanitario. Di concerto con le istituzioni, Prefettura e Questura, bisogna intervenire per prevenire questi incidenti. Non possiamo più aspettare, c’è bisogno di soluzioni immediate per eliminare il problema delle aggressioni al personale sanitario”.