LATINA – Il Gup del Tribunale di Latina deciderà il prossimo 26 ottobre se accogliere o meno la richiesta del Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza di mandare a processo sei dipendenti della stessa Procura e di archiviare la posizione di una settima persona che finirono nei guai nell’ottobre 2020 nell’ambito dell’operazione “Scarabeo”.
Il Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rocca deve decidere le sorti processuali dei sette funzionari della Procura della Repubblica di via Ezio che, indagati a piede libero senza essere sottoposti a misure restrittive (notificate ad altre 13 persone), furono accusati di reati contro la pubblica amministrazione quali l’abuso d’ufficio, la rivelazione di segreto d’ufficio e il favoreggiamento.
L’inchiesta coinvolse, tra gli altri, due cancelliere in servizio negli uffici giudiziari di via Ezio, una delle quali incappò nella sospensione dal servizio per aver rivelato notizie che dovevano rimanere coperte da segreto ad un dipendente della Procura – anche lui imputato nel processo – su alcuni accertamenti in corso nell’ufficio giudiziario da parte dei carabinieri. Un dipendente della Procura avrebbe rilasciato certificati di carichi pendenti falsificati per consentire ad alcune persone di ottenere prestiti da società finanziarie e ancora avrebbe violato il segreto d’ufficio rivelando l’imminente esecuzione di uno sgombero in una palazzina di via Bruxelles a Latina.
E poi nel mirino della Procura è finito anche il trasferimento per una parente della cancelliera indagata, tramite una conoscenza, per andare a lavorare in una struttura sanitaria a Roma. Insomma un quadro di malcostume all’interno della Procura che, anticipando sul piano temporale l’illegittima gestione delle consulenze in materia fallimentare da parte dell’ormai ex Gip del Tribunale di piazza Buozzi Giorgia Castriota, vedrà il Gup La Rosa decidere o meno il 26 ottobre il rinvio a giudizio dei sette indagati, uno dei quali ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato.