ITRI – Olio pontino e alta gioielleria internazionale, l’insolito connubio nasce dall’incontro tra la società agricola Agresti1902 e la maison francese Vancleef & Arpel, che ha scelto gli oli Itrana dell’azienda agricola pontina eleggendoli a simbolo dell’eccellenza olivicola italiana.
“Qualche mese fa – racconta Francesco Agresti, il titolare della società agricola – abbiamo ricevuto una chiamata da Parigi con cui ci veniva chiesta la disponibilità a partecipare a un evento in programma a Roma a fine giugno e a presentare i nostri oli a una platea di 140 giornalisti internazionali. Ci siamo messi a lavoro senza avere molti altri dettagli allettati dall’offerta di far conoscere a una platea così ampia qualificata il nostro lavoro. Con il tempo i contorni della proposta sono diventati sempre più nitidi. A fare il nostro nome era stata la maison dell’alta gioielleria francese Vancleef & Arple che, dopo aver assaggiato il nostro olio (esportiamo in Francia da due anni), ci ha voluto al suo fianco in una sorta di gran tour tra le eccellenze italiane offerto a 140 giornalisti internazionali della stampa specializzata nella moda e nel lusso”.
Dodici ettari con 4 mila alberi, di cui molti secolari, concentrati nel comune di Itri e in parte in quello di Sonnino, negli ultimi 2 anni gli oli Itrana in purezza di Agresti 1902 hanno ottenuto oltre 20 riconoscimenti nazionali e internazionali: dalle Tre Foglie del Gambero Rosso ai Gold Award a New York, Dubai, Tokio e Berlino. Esporta il 50% della produzione in particolare in Olanda e Francia e sta lavorando a un programma di espansione negli Usa e in Medio Oriente.
Le due etichette della società pontina, 501 Altitudo monocultivar Itrana e la Dop Colline Pontine, Itrana in purezza, hanno suscitato l’interesse e la curiosità dei giornalisti, in particolare quelli provenienti dal continente asiatico, Cina e Giappone su tutti.
“L’impressione che abbiamo avuto durante gli incontri – aggiunge Agresti – è che, fatta eccezione per quelli europei e degli altri paesi mediterranei, gli altri giornalisti avessero una conoscenza superficiale dell’olio extravergine. Ma dopo gli assaggi guidati la diffidenza ha lasciato il posto allo stupore per le straordinarie caratteristiche sensoriali e all’interesse per un prodotto che unisce che al gusto, proprietà nutraceutiche in grado di contrastare patologie degenerative croniche e alcune forme tumorali”.
Dal Giappone sono già arrivate le prime manifestazioni di interesse, “abbiamo deciso di puntare tutto sulla qualità a discapito della quantità, non so se riusciremo già da quest’anno a far fronte a tutte le richieste. Di certo per la prossima stagione puntiamo a raddoppiare la produzione, ma senza accettare alcun compromesso: la quantità senza qualità per noi non ha alcun valore”.