GAETA – Se i consiglieri di opposizione al comune di Gaeta Emiliano Scinicariello, Sabina Mitrano e Silvio D’Amante si riservano di adire le vie legali contro il presidente del consiglio Davide Speringo e la segretaria generale del comune Patrizia Cinquanta circa i ritardi che stanno caratterizzando l’avvio della procedura per l’acquisizione al patrimonio immobiliare dell’ente del piazzale dell’ex stazione ferroviaria, qualcun altro ha rotto gli indugi…
E’ il caso dell’ex consigliere comunale di Demos (attualmente è il primo dei non eletti n ella lista “Insieme con Silvio D’Amante” ) Franco De Angelis che ha chiesto il coinvolgimento della Procura della Repubblica di Cassino per verificare il corretto operato della dirigente del Dipartimento “Riqualificazione Urbana” del comune di Gaete Stefania Della Notte in ordine ad un altro capitolo – meno reclamizzato dai media – di questa infinita controversia tecnico-amministrativa e giudiziaria.
De Angelis nei giorni scorsi si è recato presso gli uffici del Gruppo di Formia della Guardia di Finanza per mettere per iscritto alcune sue remore su un’altra “incompiuta” seguita alla vendita da parte del consorzio industriale del sud puntino ad una neonata società immobiliare del piazzale dell’ex stazione di Gaeta: la mancata nomina di un commissario ad acta da parte della Regione Lazio.
Questa richiesta campeggiava in una lettera che l’allora consigliere De Angelis l’11 marzo 2022 “insieme ad altre persone” (Simone Avico, Michele Vaudo, Salvatore Fortunato, Silvio D’Amante, Damiano Di Ciaccio e Claudia Magliuzzi) aveva inoltrato al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e alla direzione regionale per la pianificazione territoriale ed urbanistica per ottenere “i poteri sostitutivi” a quelli del comune di Gaeta. Insomma si chiedeva la nomina di un commissario ad acta da parte della Regione perché il piazzale dell’ex stazione di Gaeta, sequestrato con l’accusa di lottizzazione abusiva (in base all’articolo 30 del Dpr 380/2001) per ordine del Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli in data 12 novembre 2021, perché il Comune “ad oggi non ha ritenuto di intraprendere l’obbligatorio iter ai fini dell’acquisizione delle aree sequestrate ai fini della tutela dell’interesse pubblico”)
Trascorsero tanti mesi e solo il 22 dicembre 2022 – cioè quando il consigliere De Angelis era cessato dalla sua carica non essendo stato rieletto consigliere alle amministrative del 12 giugno precedente – la Regione con una Pec a firma della dirigente Manuela Manetti respinse la richiesta di commissariamento. Ma lo fece con alcuni distinguo specificando come l’accertamento amministrativo non sempre viaggi sullo stesso binario di quello penale e giudiziario. La Regione Lazio osservò, tra le righe, come l’acquisizione di un’area posta sotto sequestro “è semplicemente una conseguenza automatica” ma disse di no alla richiesta di commissariamento essenzialmente per due ragioni: non c’è stata alcuna sentenza del Tar che chiedesse la nomina di un commissario ad acta e tantomeno non c’è stata “una sentenza del giudice ordinario e, a maggior ragione”, il “processo deve ancora svolgersi”.
Ma perché il consigliere De Angelis si è recato alla Finanza di Formia e ha chiesto un’indagine suppletiva sul conto dell’operato del comune di Gaeta e della dirigente Della Notte? Lo mette per iscritto l’attivo dirigente nazionale di Demos: “Nel mese di marzo 2023 sono venuto a conoscenza, tramite il neo consigliere comunale Silvio D’Amante, che la risposta inviatami nel dicembre precedente dalla Regione era scaturita da una precedente interlocuzione avvenuta il 21 novembre 2021 con il comune di Gaeta e, più, precisamente, nelle persone della dirigente Della Notte e della Funzionaria Lilia Maria Pelliccia”.
Il contenuto della loro articolata e dettagliata relazione di sei cartelle è stata così sintetizzata dalla dirigente regionale Manetti un mese più tardi dal recepimento della lettera “giustificativa” del comun e di Gaeta: “Dalla documentazione acquisita si rileva che, a oggi, l’amministrazione comunale non ha contestato la violazione della lottizzazione abusiva di cui all’articolo 23 della legge regionale numero 15/2008 (avevano nel frattempo detto il contrario sia il Gip Casinelli nel provvedimento di sequestro del piazzale dell’ex stazione che i sostituti procuratori Chiara D’Orefice e Alfredo Mattei nella successiva conclusione delle indagini preliminari e nella richiesta di rinvio a giudizio in discussione davanti il Gup Salvatore Lo Mastro il prossimo 26 novembre) e, pertanto, in assenza di specifica ordinanza, la richiesta di esercizio dei poteri sostitutivi non può essere accolta”
L’ex consigliere De Angelis ora ha chiesto alla Procura di Cassino, attraverso i finanzieri del Colonnello Luigi Galluccio, di aprire un nuovo fascicolo sul conto dell’architetto Della Notte perché “ritengo quanto meno anomalo che la dirigente del Settore “Riqualificazione urbana” del comune , essendo indagata proprio nel procedimento penale relatiovo alla compravendita del piazzale in oggetto, abbia sottoscritto la relazione trasmessa dal comune di Gaeta alla Regione Lazio”.
“Se prendiamo per buono quanto sottoscritto dalla dirigente Della Notte – ha aggiunto nell’esposto querela l’ex consiliee De Angelis – qualcosa non mi torna e mi spiego. Lei afferma che il progetto 2021 presentato dal Consorzio industriale del sud pontino e successivamente attraverso una Cila dalla Gaeta Parking sarebbe uno stralcio validato dal progetto approvato nel 2009 con la delibera di consiglio comunale numero 80. Validato da chi? La dottoressa Della Notte nella relazione inviata a nome del comune di Gaeta alla Regione Lazio non precisa da chi e quando e non indica i riferimenti di protocollo del progetto che il Cosind avrebbe presentato nel 2021″.
“Se queste perplessità hanno un fondamento – è il ragionamento del dirigente di Demos – ci troveremo davanti ad una variante essenziale al progetto approvato con la delibera numero 80/2009.” Insomma di questo tortuoso iter si sarebbe dovuto occupare di nuovo il consiglio comunale di Gaeta senza tener conto “che le opere presentate con la Cila della Quick Parking sarebbero difformi da quanto stabilità dal consiglio comunale e dagli strumenti urbanistici approvati (progetto) e adottati (variante urbanistica” .
Naturalmente agli atti della denuncia contro Stefania Della Notte l’ex consigliere De Angelis ha allegato le richieste di nomina del commissario regionale ad acta e le varie interlocuzioni epistolari tra il comune di Gaeta e la Regione Lazio che – secondo quanto afferma l’autore dell’esposto – sarebbe stata tratta in inganno quando scrive “pur tenendo conto della complessità del reato….della lottizzazione abusiva che può concretizzarsi sia con la materiale realizzazione di opere che attraverso il frazionamento e la successiva vendita dei terreni a scopo edificatorio, si rileva che la variante approvata – scriveva concludendo la direttrice Manuela Manetti – appare effettivamente funzionale al progetto di riattivazione della linea ferroviaria (Gaeta-Formia???) e alla dotazione dei necessari servizi (?)”
La severissima presa di posizione dell’ex consigliere De Angelis conferma come a Gaeta esistano due minoranze: una in consiglio che chiede in maniera garbata e timida (“entro sette giorni”) il via alla procedura per l’acquisizione del piazzale dell’ex stazione ferroviaria e l’altra che interroga la Procura di Cassino perché ciò non sia ancora avvenuto.
La vicenda attualizza la drammatica omelia del compianto Cardinale di Palermo Salvatore Pappalardo in occasione dei funerali del Prefetto Carlo Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta uccisi dalla mafia il 3 settembre 1982: “”…Mentre a Roma si pensa sul da fare, la città di Sagunto viene espugnata dai nemici. E questa volta non è Sagunto ma Palermo. Povera la nostra Palermo” gridò dall’altare.
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