GAETA – La violenza non va in vacanza. È di appena poche ore fa la tragica notizia dell’ennesimo femminicidio, stavolta ai danni di una ragazza di soli 17 anni, ancora minorenne. E ad oggi, solo nel 2023, il triste elenco di donne uccise ha raggiunto quota 55. Dietro ognuno di questi numeri, storie, sogni, speranze e progetti: vite. Vite spezzate per mano di chi avrebbe dovuto proteggerle, difenderle, apprezzarle. Amarle.
In memoria di tutte le vittime, l’Associazione “Diritto&Donna”, in collaborazione con Zantour Viaggi, Gaeta Padel e Agenzia Spirito PW365, ha organizzato una “Camminata contro la violenza”, con partenza da via Marina di Serapo, arrivo nel quartiere Sant’Erasmo e ritorno. Un lungo corteo colorato di rosso, composto da uomini, donne e bambini, tanti cuori che, insieme, hanno voluto non solo ricordare chi non c’è più, ma soprattutto lanciare un messaggio, agire sulla prevenzione, proporre un cambiamento culturale.
Cambiamento che possa cancellare anche solo l’idea di valutare la violenza contro le donne quasi come fosse qualcosa di “normale”, perché, come sancisce la Convenzione di Istanbul del 2011 – Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica -, viene riconosciuta come “una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla discriminazione nei loro confronti da parte degli uomini e impedito la loro piena emancipazione”.
Al termine della camminata, i partecipanti si sono ritrovati sulla spiaggia di Serapo, per leggere i nomi di tutte le donne scomparse da gennaio ad oggi, e facendo volare per ognuna di loro un palloncino bianco. Subito dopo, le ragazze del Gaeta Padel hanno disputato un incontro dimostrativo indossando una maglietta rossa, simbolo dell’iniziativa.
“La violenza, purtroppo, non va in vacanza – ha dichiarato l’Avvocato Valeria Aprile, Presidente di “Diritto&Donna” -, ma neanche la nostra Associazione. Abbiamo voluto organizzare questa iniziativa per lanciare un segnale, un messaggio, silenzioso ma al tempo stesso molto rumoroso, per ricordare tutte le vittime di questa piaga che non sembra avere mai fine, per sensibilizzare tutta la cittadinanza e impegnarci nel dare vita ad un necessario quanto fondamentale cambiamento culturale. Eravamo circa 50 persone, ma già in tanti ci hanno contattato per sapere se ci sarà una replica, perché desiderosi di partecipare, e stiamo già pensando di organizzare un’altra camminata a breve. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci, anzi continueremo e rafforzeremo il nostro impegno, perché il nostro obiettivo è raggiungere più persone possibili: la sensibilizzazione è un’arma potente, in grado di spezzare catene e salvare vite”.
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