SUD PONTINO – Un maresciallo residente a Formia di 45 anni ed un appuntato originario di Gaeta ma residente a Spigno Saturnia di 37 anni, un tempo in servizio presso la stazione dei Carabinieri di Villa Literno, in provincia di Napoli, sono stati assolti dalla prima sezione penale del Tribunale di Napoli Nord nell’ambito di una delicatissima inchiesta che tra il 2014 ed il 2015 passò al setaccio la gestione della stazione dell’Arma in cui lavoravano i due militari di Formia e di Spigno Saturnia.
Difesi dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Gianni Bove, i due militari erano accusati di induzione, concussione e falso nel senso che chiedevano regalie per ridimensionare l’esito dei controlli soprattutto ad alcune realtà imprenditoriali della zona (i titolari di un caseificio posto sotto sequestro avrebbero garantito tra l’11 ed il 23 novembre 2015 5000 euro a fronte dell’impegno dei militari a non svolgere ulteriori controlli e a garantire la ripresa dell’attività produttiva nei locali chiusi) o redigevano falsi verbali per amplificare il sequestro di sostanze stupefacenti.
Questo episodio si sarebbe verificato, invece, il 22 luglio 2014 quando l’appuntato di Spigno, insieme ad altri due colleghi, uno dei quali di 39 anni di Terracina, rinvenne ai danni di un pusher cinque vasi contenenti altrettante piante di marjuana ma nel verbale di arresto inviato all’autorità giudiziaria le piante sarebbero passate da cinque a 20.
Il sostituto procuratore Paola Da Forno nella sua requisitoria aveva chiesto tre anni e 2 anni e 8 mesi di reclusione nei confronti dei due carabinieri pontini, uno dei quali per un diverso capo d’imputazione si è costituito parte civile. Nell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, erano stati coinvolti l’allora comandante della Stazione di Villa Literno, altri cinque Carabinieri e due imputati civili per i quali la dottoressa Da Forno aveva chiesto 40 anni di reclusione complessivamente.
E invece il Tribunale di Napoli Nord ha condannato due carabinieri ed altrettanti civili a pene comprese tra i tre ed i nove anni di reclusione, mandando invece assolti gli altri quattro Carabinieri, tra cui il Mareesciallo di Formia e l’appuntato di Spigno Saturnia.