GAETA – L’indiscrezione sarebbe grave se fosse confermata: ma il comune di Gaeta ha il Durc (il documento che attesta la regolarità contributiva) non in regola? A porre il quesito è il battagliero capogruppo del Partito Democratico Emiliano Scinicariello che da giorni ha avviato una crociata senza soste contro l’operato della Giunta del sindaco Cristian Leccese. Il comune non paga “da tempo” i contributi ai propri dipendenti?
Il consigliere Scinicariello ha inviato un’interrogazione per chiedere se davvero questa preoccupante indiscrezione corrisponda a verità: “Se fosse confermata – osserva subito – sarebbe un fatto di portata enorme, sotto diversi profili. Dal punto di vista politico sarebbe la conferma di uno stato di sofferenza delle casse comunali che neanche la “creatività contabile” riesce più a nascondere, la “fantasia in partita doppia” pare aver sbattuto il muso contro la fredda realtà dei numeri. Al sottoscritto, che il bilancio delle amministrazioni Mitrano-Leccese non l’ha mai votato, non essendone mai stato convinto, l’asfissia finanziaria non appare una novità. Altro non è che un nodo ormai venuto al pettine. L’ultimo previsionale votato in Consiglio Comunale ben rappresentava questa difficoltà, ma nulla lasciava presagire addirittura l’impossibilità di pagare i contributi dei dipendenti, trattandosi di importi compresi tra le entrate vincolate”.
C’è però un punto di vista ben più importante di quello politico, ed è quello della tenuta dei conti del Comune di Gaeta anche in relazione alla possibilità di introitare finanziamenti pubblici sovracomunali. Come ffermato dall’AVCP – Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici, che richiama l’Interpello del Ministero del Lavoro numero 9/2009, “la regolarità contributiva deve essere accertata – sostiene Scinicariello – anche quando l’operatore economico è un soggetto pubblico. Infatti, in virtù del principio della tendenziale parificazione dei soggetti privati e pubblici, deve essere accertata la regolarità contributiva anche degli Enti pubblici appaltatori. Ciò significherebbe, tanto per fare un esempio, che molte opere pubbliche ormai ferme da tempo per irregolarità di altra natura – ma altrettanto gravi – potrebbero non avere più la fonte di finanziamento.
Ne siano d’esempio l’ormai famigerata riqualificazione del Molo S. Maria, già priva della copertura finanziaria della Regione Lazio per assenza di pareri ed altri documenti obbligatori, o il Lungomare Caboto, dove la fantomatica copertura finanziaria di non meglio specificati enti sovracomunali. Bene, queste opere, la cui copertura finanziaria è già di per sé aleatoria (e mi meraviglia che nessuno oltre il sottoscritto ed i colleghi dell’opposizione si ponga il problema), con l’assenza di regolarità contributiva del Comune sarebbe definitivamente cancellata, data l’impossibilità di erogare il contributo da parte degli enti finanziatori.
E ancora: “se perdurasse l’assenza di regolarità contributiva, ci sarebbe- conclude l’esponente Dem – l’impossibilità di accedere ai finanziamenti del PNRR, benché recentemente siano stati appaltati lavori in area ex Avir proprio con la copertura finanziaria del PNRR. Insomma, un bel disastro…”.
La vicenda, se confermata, sarebbe dunque di una gravità inaudita, ed è bene che il Sindaco Leccese e l’Assessore al Bilancio Maltempo rispondano in merito, spero non minimizzando né con la retorica del “provvederemo”, ma documentando quanto trapela da fonti piuttosto informate”.