Sistema Formia bis, rinviati a giudizio l’ex sindaco Sandro Bartolomeo e altri 16 indagati

Cronaca Formia

FORMIA – Un’inchiesta nata per caso: ad indagare furono nel 2017 gli investigatori della Dia perché, secondo l’ipotesi di quella che sarebbe diventato il neo sindaco di Formia Paola Villa, la camorra casalese stava facendo affari grazie ai fondi per la realizzazione, mai avvenuta, della strada Pedemontana. Quell’indagine non sortì alcun effetto e alla Procura di Cassino fu consegnato un testimone, di proseguire gli accertamenti su una serie di appalti promossi dal 2013 in poi dall’amministrazione di centro sinistra.

Oggi, dopo due tentativi andati a vuoto, il Gup del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro, raccogliendo una specifica richiesta del sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, ha rinviato a giudizio l’ex sindaco Sandro Bartolomeo ed altre 16 persone, tra ex assessori della Giunta Progressista, dirigenti comunali e alcuni imprenditori. Dal prossimo 24 gennaio, giorno in cui inizierà il processo davanti il giudice monocratico di Fonzo, dovranno difendersi dalle accuse di aver pilotato l’esito di alcuni appalti pubblici.

L’inchiesta

Per il magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore finirono materia di indagini la mancata indizione di una gara d’appalto ma sostituita con invito a partecipare a tre ditte, per “l’affidamento del servizio di formazione ed assistenza per l’accesso ai fondi europei negli anni 2017 e 2018”. Secondo la Procura il passaggio più grave ha riguardato la spedizione di una lettera alla Prometeo srl, poi risultata vincitrice, lettera nella quale l’offerta economica era già redatta. In ciò si sarebbe concretizzata la turbativa del pubblico incanto. A prodigarsi per la certa assegnazione del bando sarebbe stata l’ex dirigente della ripartizione tecnica del comune, l’architetto Marilena Terreri, accusata di “compiere una serie di atti finalizzati alla certa assegnazione dell’incarico alla Prometeo srl… mantenendo continui contatti con la stessa società, nonché predisponendo la determina… in forza di un preventivo accordo con Bartolomeo Sandro e D’arcangelo Davide”.

Un secondo capo di imputazione, invece, ha riguardato il “procedimento di scelta del contraente relativo alla realizzazione di impianti di pubblica illuminazione nel co-mune di Formia” dal quale sarebbe stato posto i essere un iter volto a favorire la ditta “Garofalo Costruzioni srl” di Casapesenna. In questo procedimento tre dipendenti del Comune sono accusati di aver redatto atti falsi sempre volti ad aiutare l’amministratore della ditta, Raffaele Garofalo. C’è poi la contestazione che riguarda la predisposizione del bando di gara per la progettazione preliminare della Pedemontana su cui sarebbero stati “indicati parametri predeterminati atti ad assicurare l’aggiudicazione della gara” alla società d’ingegneria “Satpi Consulting Engineers srl” di Roma.

Nel corso dell’udienza preliminare il nutrito collegio difensivo – composto dagli avvocati Vincenzo Macari Luca Scipione, Mario Griffo, Renato Jappelli, Massimo Garofalo, Margherita Buffolino, Massimo Signore, Lino Magliuzzi, Leone Zeppieri, Angelo Pollino, Grazia Maria Sacco, Luigi Pompei, Antonella Ricci – ha provato a ribadire l’estraneità dei 17 indagati dalle accuse mosse dalla Procura evidenziando come alcune ipotesi di reato risalenti a 8 anni fa siano state travolte dalla prescrizione.

E invece un bastato un quarto d’ora di camera di consiglio al Gup Lo Mastro per sentenziare il rinvio a giudizio delle 17 persone coinvolte nel filone d’indagine che giornalisticamente ha assunto la denominazione di “Sistema Formia Due”.

Gli indagati

Oltre all’ex sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, sono stati rinviati a giudizio Enrico Fabozzi, ex sindaco di Villa Literno ed ex consigliere regionale della Campania; Gennaro Santoro, l’imprenditore napoletano, di casa a Formia, già indagato su appalti pubblici per la realizzazione di grosse infrastrutture, tra cui la Pedemontana; l’imprenditore Raffaele Garofalo di San Cipriano d’Aversa, i campani d’origine Vincenzo e Antonio Buffolino residenti a Formia il primo dei due responsabile funzionario dei servizi manutentivi nel Comune di Formia; Giuseppe Caramanica, ex dirigente a Formia, dal 2019 nel Comune di Itri, poi ancora a Formia scelto dal sindaco Gianluca Taddeo, e infine attualmente in forza all’Ater di Latina; la funzionaria del Comune di Formia e segretaria dell’allora sindaco Antonietta Franciosa, Gioconda Terreri anche lei dipendente del Comune di Formia, la responsabile del Servizio Economico del Comune Vienna La Valle originaria di Coreno Ausonio ma residente a Formia; il manager Davide D’Arcangelo e l’imprenditore Massimo Di Fazio, entrambi di Fondi; Edmondo Tordi, originario della provincia di Terni e residente a Roma; l’ex consigliere comunale di Formia ed ex assessore ai fondi europei della giunta Bartolomeo Giovanni Costa; l’impiegato del Comune di Formia Pierluigi Russo e, infine, l’ex dirigente dell’urbanistica del Comune di Formia Sisto Astarita. A tutti vengono contestati, a vario titolo e in concorso, i reati di turbata libertà degli incanti, più la falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.