GAETA – Le minoranze al comune di Gaeta continuano a rivolgersi al gruppo di Formia della Finanza per verificare la legittimità dell’operato, dell’azione amministrativa della Giunta del sindaco Cristian Leccese. Lo hanno rivelato i consiglieri comunali Emiliano Scinicariello (Pd), Sabina Mitrano (Gaeta Comunità di Valore) e Silvio D’Amante (Insieme con Silvio D’Amante) rivelando di aver depositato presso la caserma delle Fiamme Gialle foirmiane un esposto per chiedere un intervento dell’autorità giudiziaria nel settore, discusso da tempo, dei lavori Pubblici e de relativi appalti.
I consiglieri firmatari dell’esposto sostengono come un esame fosse stato richiesto sia all’Assessore al ramo Simone Petruccelli che agli uffici competenti (intervennero in una Commissione Controllo e Garanzia sia lo stesso assessore sia il Dirigente , l’ingegner Giovanni Falco), “dunque alla parte politica ed a quella tecnica, nonché posto ripetutamente all’attenzione del Segretario Generale, l’avvocato Patrizia Cinquanta”. Le risposte, attese, non sono mai arrivate. Anzi i tre esponenti di minoranza sono stati costretti a rilevare “perfino la “leggerezza” con cui l’Assessore ai Lavori Pubblici, ai post su facebook e alle interviste comode avvuia affrontato la questione, rubricandola ad un problema ormai risolto, abbiamo ritenuto indispensabile percorrere altre strade”.
I problema evidenziati nell’esposto alla Guardia di Finanza hanno riguardato il antiere di “Molo S. Maria”, nel quartiere di Gaeta S.ERasmo: “E’ fermo da anni, privo di parere del Genio Civile e carente sotto innumerevoli aspetti evidenziati dalla Regione Lazio, e benché privo di copertura finanziaria – visto che la stessa Regione ha più volte ribadito di non ammettere al contributo il Comune se non in presenza di quanto richiesto – mandato a gara, aggiudicato con tanto di accertamento di somme per nulla certe, e affidato con tanto di frazionamento immotivato dell’opera. Dunque cantiere abusivo e privo di copertura finanziaria”
Nel mirino di Scinicariello, D’Amante e Mitrano è finito anche il cantiere di rifacimento di un tratto di Lungomare Caboto “da zona Peschiera a Corso Cavour”: “E’ stato affidato con il medesimo schema, ormai consolidato: frazionato in lotti, con coperture finanziarie parziali, ma affidato per intero. Sono stati contrattualizzati i soli primi due lotti, ma la ditta aggiudicataria lavora ed opera sugli altri due (quelli privi di copertura finanziaria); viene effettuato un lavoro difforme dal progetto, tant’è che si è costretti – a distanza di quasi un anno – a ricorrere ad una variante tecnica per sanare la difformità della lavorazione dal progetto, ed anche finanziaria, per spostare le somme da un lotto finanziato ad un altro che non lo era, e non si capisce come sia stato possibile contrarre. Si dovrà capire se con la nuova variante siano ancora validi i pareri originari… ma questo è – incredibilmente – un problema perfino secondario. Anche questo cantiere, come l’altro, abusivo e privo di copertura finanziaria”.
I consiglieri d’opposizione hanno evidenziato come il “nostro esposto si sia limitato a questi cantieri, ed è stato corredato di ogni atto amministrativo o documento citato, così da facilitare il compito della Guardia di Finanza (gruppo cui appartiene, ironia della sorte, lo stesso assessore Petruccelli, ndr) nel verificare il tutto e fare chiarezza. Speriamo di non doverne fare altri, poiché su altri appalti “nebulosi” di opere pubbliche abbiamo chiesto chiarimenti all’Amministrazione Leccese, e vorremmo stavolta ricevere risposte”.
“Possibilmente chiare… La legalità deve interessare tutti, non solo qualche Consigliere. Soprattutto, chi amministra dovrebbe fare in modo che la propria azione – hanno concluso Scinicariello, D’Amante e Mitrano – sia sempre trasparente e nel solco della legalità.”