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Formia / Penuria personale comunale: dirigenti “in prestito”, mentre continua il “giallo” del dirigente Viscoglisi

FORMIA – In un’altra stagione politico-amministrativa, quella delle vacche grasse in termini di qualità e quantità del personale, questo prestito da parte della macchina burocratica del comune di Formia sarebbe stato considerato un atto di generosità che avrebbe fatto onore a chi l’aveva adottato. E invece quanto deciso lunedì sera dalla Giunta municipale è un provvedimento che rasenta il masochismo ed una palese forma di sudditanza, psicologica e soprattutto anche politica, dell’amministrazione formiana nei confronti del solito Comune, quello di Arpino, in provincia di Frosinone.

Il capogruppo consiliare di opposizione “Guardare Oltre” Imma Arnone non ha voluto credere ai suoi occhi quando ha avuto la copia della delibera di Giunta 149 appena approvata: la Giunta Taddeo non ha più nessun dipendente e funzionario per gestire appena l’ordinaria amministrazione – era stato annunciato con un comunicato stampa l’avvio di un piano faraonico per la bitumazione di alcune strade comunali (il via con un incomprensibile fermo c’è stato soltanto in via delle Fosse dove la famiglia dell’assessora ai lavori Pubblici Eleonora Zangrillo gestisce alcune attività imprenditoriali ed economiche) – e, nonostante ciò, in maniera caritatevole invia al comune di Arpino un funzionario del proprio settore urbanistica…peraltro sprovvisto di una dirigente dopo la fuga alla volta di Fondi del dottor Bonaventura Pianese.

L’ingegner Emanuele D’Avino lavorerà per tre mesi – probabilmente con decorrenza immediata – presso l’analoga ripartizione del comune che ha dato i natali a Marco Tullio Cicerone e la decisione dell’esecutivo formiano ha fatto arrabbiare non poco il capogruppo Arnone per la tempestica che si presta a non poche considerazioni politiche.

La richiesta di avere l’ingegner D’Avino era stata formalizzata dalla Giunta arpinate del neo sindaco di Forza Italia (e sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi) con la delibera 104 del 7 luglio scorso – venerdì – e nel primo giorno utile l’esecutivo quasi per obbedire ad una richiesta altolocata avalla la partenza per tre mesi dell’istruttore direttivo tecnico “che aveva manifestato la propria disponibilità in merito”.

Ma a chiamare in causa il sindaco Taddeo e la sua “grande irresponsabilità nei confronti della città che dovrebbe governare” è stato il capogruppo nel momento in cui ha appreso dalla delibera “last minute” approvata lunedì sera che è stato lo stesso primo cittadino di Forza Italia il 22 giugno ad esprimere la propria disponibilità in merito”.

Quella del prestito trimestrale del funzionario ciociaro di Arpino, chiamato a “sopperire ad una carenza temporanea di personale (quella formiana è datata ed imbarazzante) determinatasi nel comune di Arpino” e, pertanto, l’”utilizzo temporaneo di un dipendente di questo ente (il comune di Formia) permette di perseguire una razionale gestione delle risorse umane oltre che un accrescimento professionale dell’interessamento”.

La situazione presso la ripartizione urbanistica è sull’orlo della completa anarchia con richieste di condono che, in attesa di essere evase da ere geologiche, impediscono allo stesso comune di Formia di monetizzare e agli stessi tecnici del settore di dare legittime e giuste risposte agli stessi cittadini che, davanti a questi in giustificati e generosi provvedimenti sollecitati dal comune politicamente vicino, cominciano ad esternare il loro comprensibile malessere.

Naturalmente la delibera numero 149 è stata avallata – ma era nella logica delle cose – dalla segretaria comunale, la ciociara Marina Saccoccia, che ha dato mandato alla dirigente dell’ufficio personale Tiziana Livornese di predisporre – munita di una quantità industriale di Maalox – gli “atti conseguenti necessari per dare applicazione alla presente deliberazione”. Ma quanti e quali assessori l’hanno votata alle 17.50 di lunedì 10 luglio: tutti tranne uno, il già citato assessore alle Opere Pubbliche Eleonora Zangrillo che con la sua assenza potrebbe aver espresso il suo legittimo disappunto oppure era impegnata ad concretizzare altre forme di carità cristiana in una città simile ad un Titanic pronto ad inabissarsi ma sempre più spettatrice di un’orchestrina che continua a suonare…

Il capogruppo Arnone per commentare questo prestito trimestrale ha fatto ricorso sui social ad una metafora naturalmente calcistica: “Mezzo Platini per tre quarti di Rivera – è stato il titolo di un post su facebook – Appena costituito l’ufficio che doveva dare un’accelerata ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza già perde un pezzo ( sinora utilizzato per 12ore settimanali ), l’Ingegner Emanuele D’Avino, new entry del Comune di Formia, che viene spostato per 3 mesi al Comune di Arpino. Questa situazione si è venuta a creare in attesa che…l’atteso architetto Giuseppe Viscogliosi (sinora in forza al solito comune, quello di Arpino) possa fare il suo ingresso nel nostro Comune”.

“Certo nella situazione in cui versano i dipartimenti del nostro Comune, ed in particolare le aree tecniche importanti in questo momento storico, pensare di togliere risorse e darle in ‘prestito’ mi sembra veramente una follia! Si continua a distruggere la macchina amministrativa – ha commentato Imma Arnone – per affermazioni di potere”

A proposito dell’architetto Viscogliosi la sua posizione continua ad essere al centro di poco raccomandabile libro giallo estivo. Il dirigente arpinate è stato visto in almeno due circostanze la scorsa settimana al comune ma non c’è ancora la firma sul contratto di lavoro la dirigente dell’ufficio personale Livornese (e dunque anche il sindaco Taddeo) avevano dato per imminente con la determina 1007 del 29 giugno scorso. Risolti (a fatica) gli amletici problemi legati all’equipollenza dei suoi titoli accademici, la dottoressa Livornese prendeva atto come Viscogliosi fosse il destinatario di un incarico fiduciario conferitogli il lontano 3 aprile scorso dal sindaco Taddeo per svolgere l’incarico di dirigente del settore Opere Pubbliche a tempo determinato per la durata di 3 anni eventualmente prorogabile.

Se la posizione di Viscogliosi è in regola perché questo ricercatissimo dirigente di Arpino non prende servizio al comune di Formia dopo aver firmato il contratto di lavoro che la dirigente Livornese ha pronto sulla sua scrivania dal….3 aprile scorso con tanto di impegno di spesa? Eppure l’ultimo ostacolo era stato superato il 29 giugno scorso. Nello stesso giorno dell’adozione della determina numero 1007, il comune di Arpino con la nota numero protocollo 36390 ufficializzava la collocazione in aspettativa dell’architetto Viscogliosi che, dunque, era potenzialmente pronto per trasferirsi armi e bagagli a Formia.

Non arrivava a tardare all’indomani un’importante dichiarazione in esclusiva diffusa dal portale ciociaro Tg24.info: “Ringrazio i miei colleghi nei rispettivi uffici del Servizio Tecnico come anche tutto il personale comunale e gli amministratori che, nei diversi esecutivi, si sono avvicendati al governo della città di Arpino. Vado via con la consapevolezza di quanto lavoro sia stato svolto in 31 anni, i numerosi obiettivi raggiunti, sempre in intesa non solo con l’ente arpinate ma con tutte le figure istituzionali. Proprio in virtù di ciò, non mi sento di voltare le spalle al mio paese, ai miei concittadini, al mio municipio: ho già espresso la più totale disponibilità, da consulente esterno o qualsiasi altra tipologia di collaborazione in convenzione. Certamente mi rammarica non aver avuto il tempo di lavorare con l’Amministrazione Sgarbi, soprattutto quando il PNRR offre tante opportunità da considerare e cogliere al volo”.

La dichiarazione di Viscogliosi veniva accompagnata anche da una altrettanto importante del sindaco Taddeo che sottolineava come la scelta del professionista fosse scaturita all’esito di una regolare procedura comparativa e dopo attenta ponderazione, in primis, delle competenze acquisite nella ultradecennale esperienza dell’architetto…”Una scelta basata sulla professionalità e sulle capacità gestionali, senza tralasciare il percorso di studio e culturale”

E allora perché Viscogliosi non riesce a firmare il contratto pronto dal 3 aprile presso l’ufficio personale del comune di Formia? Forse ci ha ripensato? O altro?

Viscogliosi avrebbe partorito un’altra idea che, seppur legittima, mal si coniuga con la selezione fiduciaria che l’ha visto primeggiare davanti al sindaco Taddeo: utilizzare lo strumento dello scavalco per stare – come si dice – un po’ di qua e un po’ di là. Naturalmente la dirigente Livornese avrebbe manifestato una seri di perplessità ma di fronte ai suoi problemi gastrici il Maalox non basta più…La terapia è duplice sapendo che nessuno tra cent’anni le costruirà statua in oro zecchino nella corte del palazzo municipale: le ferie prima e, se possibile, la pensione anticipata…

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